Il senso pieno di questa sfida affonda nel desiderio di Eccellenze Italiane di sviluppare un “argomento agonistico”, in un momento storico in cui i canoni della cucina gourmet e dell’esplorazione gastronomica sembrano, talvolta, guardare dall’alto le tradizioni più radicate e le loro declinazioni più sincere.

Così sono entrate in gara le 57 ricette regionali che maggiormente sono state in grado di raccontare le tradizioni da cui sono nate, la storia di chi le ha concepite, il luogo geografico che le ha originate.

Il 13 novembre ha avuto inizio il secondo social-contest di Eccellenze Italiane, questa volta in collaborazione con il premiato Pastificio Gentile di Gragnano.

Presentazione

La pasta il tema portante del concorso, al quale hanno partecipato chef di quasi tutte le regioni italiane con ricette tradizionali regionali più o meno rivisitate.

L’idea originale di Eccellenze Italiane è stata quella di proporre un concorso di cucina il cui scopo primario fosse quello di generare promozione e forte risonanza degli chef e dei ristoranti in gara. In un’epoca in cui la comunicazione viaggia in maggior misura sui social media, costituire il popolo del web e i food lovers come parte della giuria ufficiale si è rivelata la strada comunicativa più efficace: 108 mila like alle ricette e oltre 40 mila condivisioni su Facebook.

VI PRESENTIAMO I SEI CHEF FINALISTI E LE RISPETTIVE CREAZIONI:

Finalisti 1
CHEF ANDREA SERRAVEZZA di "Tenuta Monacelli, Rifugio del re" - Lecce.
"Paccheri di Gragnano con pomodorino giallo e rosso di Torre Guaceto, riccio di mare, burrata e passata di pisello nano di Zollino".

A destra: CHEF LUCA MONTERSINO
Luca Montersino - Alba (CN)
"Plin 'senza' plin".
Finalisti 2
CHEF FRANCESCO DAIDONE di "Cortile Siciliano" di Fabio Marchese - Tremestieri Etneo (CT).
"Paccheri alla Norma estiva".

A destra: CHEF FRANCESCO MURTAS
"Al gambero rosso" - Bosa (OR)
"Paccheri 'della casa' con bottarga di muggine e cozze Nieddittas".





Le foto di tutte le creazioni e dei relativi chef sono state pubblicate in un'apposita sezione del portale eccellenzeitaliane.com e coordinate in un sistema di votazioni online. Parte del giudizio per poter accedere alle fasi successive del contest, infatti, è stato affidato al numero di like ottenuti per ogni singola ricetta.

Questa operazione ha dato modo di conferire popolarità alle creazioni e ai ristoranti in gara, che hanno messo in prima linea i propri chef in una sfida al piatto migliore.

Si è reso necessario strutturare un sistema che garantisse l’avanzata dei partecipanti anche, e soprattutto, sulla base della qualità oggettiva delle ricette in gara. E’ stata quindi schierata una giuria di 5 professionisti fortemente qualificati a decretare il livello qualitativo dei piatti proposti.

Quattro i criteri valutabili sulla base di un’analisi visiva del piatto: rispetto per la ricetta tradizionale, ricerca e selezione delle materie prime utilizzate, creatività ed impiattamento.

Il voto dei giudici è stato la parte di giudizio che ha avuto il maggior peso nello svolgimento del contest, attraverso un algoritmo che ha garantito che il punteggio del web equivalesse al massimo punteggio di un singolo giudice, quindi un sesto del giudizio complessivo.

Complice dei grandi numeri ottenuti anche la presenza di nomi importanti in giuria: lo chef stellato Fabio Barbaglini, lo chef “olimpico” Nicola Batavia, il critico e giornalista Carlo Cambi, il consulente enogastronomico Valter Ferrero e il titolare del Pastificio Gentile Alberto Zampino.

Ma non finisce qui: al tavolo della giuria che attende i sei finalisti il 22 gennaio a Perugia presso l’Università dei Sapori, location perfetta e splendidamente organizzata, si aggiungerà la presenza stellata dello chef Emanuele Mazzella.

Il contest si concluderà infatti con lo svolgimento di un live-cooking show, durante il quale le 6 ricette giunte in finale verranno cucinate, degustate e valutate dalla giuria, che decreterà il vincitore della prima edizione di “Maccheroni d’Autore”.

Foto
notizie Dolfi Since 1892, il mondo dell’artigianato in legno di alta qualità che non tramonta mai   L’azienda Dolfi nasce nel 1892 nella Val Gardena, in Trentino Alto Adige, dalla passione per le sculture in legno di Adolf Comploi, il fondatore di questo marchio, molto affermato nel settore dell’artigianato in legno. Nel corso degli anni il marchio Dolfi si è evoluto grazie alla creatività e la maestria della famiglia Comploi per l’arte scultorea. Ogni creazione Dolfi nasce infatti dalla straordinaria creatività dei suoi maestri scultori e dalla pazienza ed abilità di un'accurata pittura amorevole. Ogni linea fatta a mano assicura al prodotto un carattere individuale e crea un fascino unico. Ogni figura, anche se fatta da un modello campione, mostra la sua esclusiva espressione ricca di calore e fascino. Ogni creazione Dolfi è speciale ed esclusiva ed è fatta di un legno di alta qualità. La Dolfi offre un catalogo vasto di presepi, sculture profane e sacre eseguite anche su misura e su richiesta personalizzata del cliente. Negli ultimi anni molto amate sono le collezioni di articoli da casa e da regalo che comprendono complementi di arredo, gioielli, orologi, occhiali e orologi in legno. Le creazioni in legno della Dolfi possono essere acquistate negli store shop presenti in varie zone italiane come a Milano, Bergamo, Belluno e anche comodamente acquistate on line. Scegliere Dolfi significa contare su un prodotto artigianale in legno di qualità e dal fascino altamente creativo che non finisce mai di ammaliare e che conserva alle spalle più di un secolo di storia. Delle origini di questo marchio di successo e di quanto sia importante la creatività in questo settore conversiamo con Lorenza Bernardi, che si occupa della gestione degli store shop del marchio, in questa intervista che trasuda tanto amore e passione per questo settore.
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