Foto
 

Partiamo dalle origini, come e quando nasce questo progetto che ha visto la creazione di questa azienda molto affermata nell’ambito sartoriale Made in Italy?

L’azienda nasce nel 1964 da un’idea creativa di Eugenio Tombolini, mio nonno che tra le tante passioni aveva quella della moda e della sartoria italiana di un certo livello. Da questa sua passione è nata la nostra azienda nelle Marche a Colmurano in provincia di Macerata. Questa passione innata si è tramandata di generazione in generazione continuando con mia madre sino ai giorni d’oggi con me. Stiamo portando avanti con tanta professionalità, creatività e determinazione questa tradizione di famiglia e l’anno prossimo festeggeremo il nostro sessantesimo anniversario.


Colpisce il logo della vostra azienda che è riportato su ogni capo delle vostre collezioni. Qual è il suo significato?

Il logo è un disegno creato da mio nonno e raffigura un “riassunto” del quadro di Raffaello rappresentante San Giorgio che cerca di uccidere un Drago. È un dipinto che appartiene alla tradizione marchigiana e con il quale mio nonno ha voluto esprimere il suo forte legame al territorio di appartenenza. San Giorgio è infatti il patrono di Urbisaglia dove ha sempre vissuto. Nel logo mio nonno ha inserito le forbici da sarto al posto delle zampette anteriori del Drago.

Foto
 

Nella progettazione delle vostre collezioni sartoriali come coniugate la “tradizione” con l’”innovazione”?

All’interno di ogni collezione Tombolini vi sono capi icona che sono intramontabili ai quali operiamo aggiustamenti tecnici e di stile che sono in linea con le esigenze del mercato odierno. Partendo dalla tradizione abbiamo creato la Linea Zero Gravity costituita da capi contemporanei più leggeri, versatili e ricchi di dettagli innovativi. Invece per rispondere al meglio alle esigenze e ai bisogni della nostra clientela nel periodo post Covid abbiamo lanciato la Linea Tmb Running capace di coniugare l’eleganza con le esigenze di comfort. In essa abbiamo inserito abiti con materiali più tecnici e lavabili in lavatrice non tralasciando il gusto sartoriale.

Cosa rende unico un capo Tombolini?

Analizziamo la linea Zero Gravity che è costituita da capi unici che ha alla base circa centoquaranta fasi di lavorazione: ogni capo è originale e non può essere copiato da nessun’ altra azienda e cela tanti segreti che solo il reparto di produzione conosce. Il processo di innovazione che abbiamo attuato all’interno della nostra azienda ci consente di raggiungere questa unicità e originalità di cui ne andiamo orgogliosi

Foto
 

Cosa rende unico un capo Tombolini?

Analizziamo la linea Zero Gravity che è costituita da capi unici che ha alla base circa centoquaranta fasi di lavorazione: ogni capo è originale e non può essere copiato da nessun’ altra azienda e cela tanti segreti che solo il reparto di produzione conosce. Il processo di innovazione che abbiamo attuato all’interno della nostra azienda ci consente di raggiungere questa unicità e originalità di cui ne andiamo orgogliosi.

Quanto conta la creatività in questo settore e come nasce una collezione Tombolini?

Le nostre collezioni inevitabilmente si ispirano al passato. Cerchiamo di mantenere viva la nostra tradizione nelle collezioni in maniera continuativa. Alla base della creazione di una collezione Tombolini vi sono tanti mesi di studio e di ricerca di mercato. Grazie ad internet e si social non si finisce mai di informarsi su quali sono le tendenze del momento. Nulla deve essere dato per scontato. Si tiene conto molto delle esigenze della clientela e delle loro necessità. È importante partecipare a fiere di settore che ci consentono di analizzare e conoscere i nuovi tessuti. Quello della creazione è un processo multisfaccettato e dinamico.

Foto
 


Chi sono i destinatari dei capi Tombolini? A chi li consiglia?

Il nostro cliente tipo è un uomo contemporaneo che lavora e viaggia. Ha un’età media di 35 anni. È un uomo di cultura che ama l’abbigliamento Made in Italy del quale riconosce la qualità e il valore.


Nel settore sartoriale odierno quali sono le maggiori sfide e difficoltà per affermare il made in Italy?

Questo settore è in continuo cambiamento. Una delle variabili che l’azienda deve sostenere è infatti il cambiamento veloce delle necessità. Di conseguenza le nostre collezioni devono essere dinamiche. Purtroppo ci troviamo in un Paese troppo burocratizzato e lento che spesso non ci consente di stare al passo con le altre realtà internazionali. Al giorno d’oggi si ha bisogno di una burocrazia più snella e di personale giovane che sia preparato e ben qualificato.

Foto
 

Qual è la parte più bella del suo lavoro come imprenditore nel settore sartoriale?

Amo girare il mondo per controllare la distribuzione delle nostre collezioni e mi soddisfa tanto constatare che i nostri capi ottengono continui feedback positivi perché apprezzati e acquistati da personaggi di fama e grande cultura. Questo ci stimola e incoraggia ad andare avanti e a credere sempre più nella nostra missione di diffondere il Made in Italy all’estero. Un altro aspetto che mi appassiona molto del mio lavoro è quello di assistere al processo produttivo. È una grande soddisfazione vedere concretizzato un capo che mesi fa era solo un’idea.

Quanto è importante l’uso delle nuove tecnologie e i social in questo settore?

Sono diventati un grande e prezioso strumento di comunicazione per avvicinare al nostro mondo le nuove generazioni e i nostri potenziali consumatori. Gestirli al meglio ed efficacemente aiuta molto, soprattutto per un’azienda come la nostra che ha una grande tradizione alla base e ha tanto da raccontare in maniera veritiera.

Foto
 





Qualche anticipazione legata al futuro della Tombolini…

Stiamo aprendo nuovi negozi monomarca in tutta Italia e non solo. Per noi è un traguardo importantissimo. Un’altra novità sarà l’utilizzo di materiali riciclabili perché siamo molto attenti a non inquinare l’ambiente. Nella collezione Zero Gravity ad esempio siamo riusciti a realizzare capi con materiali biodegradabili. In occasione del nostro sessantesimo anniversario presenteremo il progetto di creazione della Fondazione Tombolini che sarà impegnata ad avvicinare le nuove generazioni al mondo del lavoro sin da piccoli per diffondere una sana cultura del lavoro in questo settore in continua evoluzione.


ID Anticontraffazione: 22900Mariangela Cutrone
Foto
notizie Bacco Perbacco Ospitalità del Sud Italia per un caloroso benvenuto e un pasto che non si dimentica
Foto
notizie Da Silvano a Torino: ci vuole tempo per fare un gelato d’altri tempi È una delle gelaterie più antiche nella città della Mole, e produce i suoi gusti seguendo ancora le antiche ricette, preparando tutto al momento senza ricorrere a scoricatoie
Foto
notizie Gnocchi di patate alla Sorrentina   Iniziamo con un segreto: la ricetta degli “gnocchi alla sorrentina” è una specialità campana che, in realtà, utilizza gli stessi ingredienti della pizza margherita.
Foto
notizie Azienda Agricola Serena Minieri, amore autentico per la natura e la semplicità   L’azienda Agricola Serena Minieri si trova a Marmorassi, un paesino che sorge sulle colline liguri, distante circa cinque km da Savona. È un’azienda a conduzione familiare che si tramanda di generazione in generazione. Dal 2018 Serena la gestisce con tanta passione e amore dopo un’infanzia trascorsa in mezzo alla natura. La sua famiglia infatti le ha insegnato tanto sul lavoro dei campi. Da essa ha appreso cosa significa la semplicità e la qualità dei prodotti che quotidianamente coltiva per offrire solo il meglio alla sua vasta clientela. Presso la sua azienda potrete acquistare prodotti freschi al 100% naturali e a Km 0. Serena offre anche una vasta gamma di confetture, tisane, oli, miele, vino. Sono ordinabili anche on line da tutta Italia. Assaggiando i prodotti dell’Azienda Agricola Serena Minieri scoprirete il vero sapore del biologico, coltivato senza uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. La sua tipologia di lavoro che si sta tanto diffondendo nel mondo femminile imprenditoriale ha tanto da donare e fare imparare. Il contatto con la natura è infatti qualcosa di terapeutico. Ce ne racconta e ce lo consiglia con tanto entusiasmo, Serena Minieri in questa esclusiva intervista.