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Il signor Giuseppe punta molto sulla qualità dei prodotti che sceglie con mestizia e accuratezza e con i quali vengono preparate le prelibatezze del suo ristorante. Per lui non ha importanza quanti coperti riesce a fare in una serata o a pranzo, ma quanto il cliente sia soddisfatto della genuinità e della qualità della cucina di sua moglie.

In questo risiede il successo di questo ristorante che nell’anno nuovo attiverà anche un professionale “servizio di chef a domicilio”. Ce ne parla il signor Giuseppe in questa interessante intervista.


Com’è nata l’idea di aprire Al Piccolo in Belgio? Ci racconti la sua storia…

È da trent’anni che sono qui in Belgio dopo la scuola alberghiera ho lavorato nel campo della ristorazione e da quasi due anni ho aperto Al Piccolo. Si chiama così perché è un piccolo ristorante italiano di 24 posti. È molto accogliente il suo ambiente ed è a conduzione familiare. A lavorarci siamo io, mia moglie e un ragazzo.

Come vi ha accolto il popolo belga?

Molto bene. È gente che capisce di cucina. Dopo tanti anni comincia anche a “mangiare al dente”. Qui la cucina italiana è molto apprezzata e valorizzata.

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Interni del locale



 

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Tortelloni ripieni asparagi e gamberi

Come definirebbe la cucina del ristorante Al Piccolo?

È una cucina semplice che valorizza il prodotto Made in Italy. Un misto tra cucina tradizionale e cucina moderna.

Che tipo di prodotti utilizzate per preparare le vostre prelibatezze?

Noi utilizziamo molto tartufo sia nero che bianco e parmigiano. Per preparare i nostri piatti usiamo prodotti che provengono direttamente dall’Italia. Valorizziamo i piccoli artigiani e produttori italiani.

Quali sono i piatti più richiesti?

Molto gettonati sono i tagliolini al tartufo, la tagliata piemontese di fassona.

Quali ingredienti Made in Italy non devono mancare nella cucina del ristorante Al Piccolo?

Tartufo, pelati, mozzarella, olio, aceto balsamico. Sono molto attento alla provenienza dei prodotti e alla qualità di essi. Anche la carne proviene dall’Italia.


E per quanto riguarda il beverage?

Offriamo dei vini dai prezzi modesti. Mi piace proporre vini di piccoli produttori per diffonderli e farli conoscere alla mia clientela.

Come deve essere un buon vino?

Un vino deve innanzitutto piacere al cliente. Sono molto abile a soddisfare le esigenze della mia clientela. Ognuno ha i propri gusti e io conosco bene quelli dei miei clienti e so quindi cosa proporre loro. Attualmente sono molto richiesti i vini del Sud Italia, provenienti dalla Sicilia e dalla Puglia. Sono vini ben strutturati. Naturalmente non dobbiamo dimenticare che la scelta di un determinato vino dipende anche dal cibo al quale viene abbinato

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Vini

 

 

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Tagliolini al tartufo estivo in ruota di parmigiano

Secondo lei al giorno d’oggi un “bravo chef” quali competenze e capacità deve possedere?

Per primo deve fare questo mestiere con amore. Qui è mia moglie che se ne occupa. Deve usare ingredienti giusti e semplici. Deve possedere molta creatività e conoscenza di quello che propone e prepara. In Italia abbiamo molti talenti in questo settore che però lavorano nell’ombra perché non valorizzati.

Quali sono i fattori che determinano il successo di un buon ristorante.

La qualità di ciò che si offre alla propria clientela. È indispensabile se uno vuole perdurare nel tempo. Il sorriso e l’umanità con la quale si accoglie la clientela. “Essere nel posto giusto al momento giusto” è di vitale importanza.


Qual è la parte più soddisfacente del suo lavoro?

Quando il cliente va via e si complimenta per quello che ha mangiato da noi. Questo ci motiva e soddisfa tantissimo.

E la parte più noiosa?

La burocrazia, la contabilità, la parte amministrativa perché tutto deve essere registrato con molta attenzione e professionalità.

Qui in Italia sono molto diffusi molti programmi televisivi che hanno come protagonista la cucina italiana. Lei che ne pensa?

Questi programmi televisivi sono dei veri e propri “show mediatici” che stanno ammazzando la vera cucina. Un vero professionista agisce e opera diversamente da ciò che si fa vedere. C’ è molta finzione e a me questo non piace

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Interni del locale



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Quali consigli darebbe a un giovane ristorante che vuole diffondere il Made in Italy all’estero?

Dedicarsi a questo mestiere col cuore e utilizzare prodotti di qualità senza badare al prezzo.

Progetti futuri del Ristorante Al Piccolo?

Evolverci puntando sulla qualità.  Vi preannuncio che a partire dall’anno nuovo attiveremo un servizio di “chef a domicilio”.


ID Anticontraffazione: 9162Mariangela Cutrone
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notizie L’ Azienda Agricola Scisci e i suoi “Grandi Olii”, la storia di una tradizione secolare   Nel Sud d’Italia, precisamente nella zona di Monopoli (Ba), ricca di alberi di olivi secolari sorge un frantoio la cui gestione familiare si tramanda di generazione in generazione. Vi parliamo dell’Azienda Agricola Scisci che produce ogni anno un olio d’oliva di qualità che ha ottenuto molteplici riconoscimenti e premi sia a livello nazionale che internazionale. Il merito è da rintracciare nell’amore e nella dedizione che il signor Franco Scisci ci mette quotidianamente nel suo lavoro multitasking che spazia dalla produzione alla commercializzazione dei prodotti. Le olive che sono alla base dell’olio della linea “Grandi Olii Scisci” sono le coratine, le peranzane e le pichioline che rappresentano il contesto territoriale pugliese capace di donare tanti prodotti di qualità. Questa linea comprende la selezione di 8 Eccellenze che rendono omaggio alle migliori monoculture del territorio pugliese oltre che la creazione di brand unici. Picholine, Peranzana Biologico e Don Pasquale sono solo alcune delle prelibatezze che hanno portato il marchio Scisci, tra il 2017 e il 2019, a vincere i più prestigiosi premi nazionali e internazionali. (Oro a Biol 2018, Oro a Japan Olive Competition 2019, Oro all’ Evo New York Competition 2019,Gambero Rosso ,Leone d’Oro 2019). Ma il vero capolavoro dei "Grandi Oli"  rimane "L'olio di Mia Figlia". Nato da una dedica personale di un padre, Franco Scisci, a sua figlia Paola Chiara. La sua elegante miscela si è distinta in un concorso con 431 partecipanti provenienti da 17 paesi e ha ricevuto il Best International Coupage North Hemisphere 2019, il premio più prestigioso del settore oleario al mondo.
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