Ripensare lo spazio urbano in chiave post moderno, ricercando una nuova idea di abitare che riesca a coniugare il passato con il futuro della città, rivista attraverso le nuove esigenze di una popolazione in continuo mutamento. Questo è l’argomento principale di FestArch 2011, festival internazionale dell’architettura a Perugia.
Solo attraverso una rivisitazione dello spazio urbano si è capaci di riformulare il concetto di anti-città. Un concetto che oggigiorno diviene sempre più pressante per i nuovi architetti che devono coniugare il bisogno estetico con la necessità di creare uno spazio unico dove ospitare nuove forme di cittadinanza, contraddistinte da quel melting point che ormai è una costante delle nuove città.
Spiega Stefano Boeri, direttore della rivista Abitare: “L’Anticittà non è altro dalla città che conosciamo e abitiamo. Non è una sua forma cancerogena, ma un fiume carsico che raccoglie in rivoli le energie vitali della vita quotidiana e le spinge verso l’individualismo e la frammentazione”. Quello dell’ “Anticittà” è un tema che, spiegano gli organizzatori della rivista Abitare, “ci chiamerà a riflettere sulle spinte all’individualismo e alla dissipazione che, in Italia e nel mondo, stanno sgretolando i presupposti stessi della vita delle nostre aree urbane, allentando le relazioni di prossimità e di scambio tra individui e comunità diverse, ostacolando la condivisione dei servizi e dei beni comuni, distruggendo ogni possibilità di mobilità sociale”.
Un nuovo concetto di abitare che passa dal riutilizzo dei materiali poveri per la costruzione, come il legno, unito a un nuovo modo di usare la luce naturale, attraverso vari accorgimenti che sfruttare al meglio la natura ed essere perciò “eco-sostenibili”.
Così sono stati introdotti numerosi architetti provenienti da diverse zone del mondo, giunti a Perugia per illustrare il nuovo modo di vedere e costruire. Matias Echanove, giovane ricercatore e urbanista che vive da circa 5 anni a Mumbai, ha illustrato il suo progetto di riabilitazione degli spazi comunemente definiti “slums”, cioè quegli edifici della periferia povera delle grandi metropoli.
Echanove mostra come sia possibile ripensare la città in una nuova visione che unisca le varie componenti della società moderna: multiculturale, multietnica, multireligiosa e perciò sostanzialmente diversificata. Il nuovo concetto di anti-città si concreta perciò nell’ideazione di spazi abitativi che non confinino l’individuo ma che lo coinvolga in una nuova dimensione abitativa, caratterizzata da un forte riutilizzo dell’esistente, aggiornandolo con le nuove tecniche dell’architettura moderna.
Anche Yuri Grigorian, architetto russo, ha sottolineato come in una grande metropoli come Mosca, sia necessario riorganizzare gli spazi abitativi in una chiave più naturalistica, attraverso l’utilizzo del verde urbano per ridare vita a quartieri degradati della città. Attraverso l’inserimento ex-novo di spazi verdi, la città vede una rinascita anche per quanto riguarda la qualità della vita che, sottolinea Grigorian, deve essere il punto di partenza per ogni nuovo progetto.
Ma al FestArch 2011 gli ospiti contro corrente non sono mancati: Bernard Khoury, architetto libanese di fama internazionale, ha presentato al Teatro Pavone di Perugia alcune delle sue creazioni, facendo fare al pubblico in sala un giro del mondo virtuale attraverso l’utilizzo di foto-diapositive. I progetti realizzati da Khoury rappresentano al meglio quello che è stato il tema conduttore del Festival, il concetto di anti-città è espresso nella sua piena consapevolezza all’interno dei lavori dell’architetto libanese. Così si sono potuti ammirare edifici del tutto anti conformisti, situati in zone delle città marginali ma che per questo acquistano un valore aggiunto: è l’esempio del locale “Black Box” di Beirut.
Una sorta di anarchia della costruzione predomina la concezione artistica di Khoury, che è fortemente influenzato dal contesto di guerra e distruzione che ha contraddistinto la città di Beirut dal 1975 in poi. Costruire per cambiare il volto della città, riformulando lo spazio abitato in modo creativo e provocatorio.
La kermesse perugina si è conclusa con alcune interessanti iniziative che vedranno protagonista la città di Perugia anche in futuro, conciliando il valore storico di una città antica con l’innovativa progressione architettonica dettata dai tempi.
Eccellenzeitaliane.com

Foto
notizie Restaurant Terrazza Ravello, dove la cucina è una questione di cuore e tradizione   A Barcellona vi è un ristorante italiano in cui l’arte culinaria è sinonimo di passione innata per le ricette che si tramandano di generazione in generazione e che appartengono alla propria cultura di origine, quella partenopea. Ne sa qualcosa il signor Gennaro che, grazie al Restaurant Terrazza Ravello, ogni giorno diffonde l’autentico Made in Italy con i suoi piatti di pesce e la sua pizza di alta qualità. Alla base del suo lavoro vi è un’attenta ricerca di accostamenti di sapori inediti e materie prime semplici ma di qualità che consentono di differenziarsi e assecondare il bisogno di mangiare in maniera salutare e genuina. Mangiare presso il Restaurant Terrazza Ravello significa sentirsi coccolati da uno staff professionale che saprà orientarvi al meglio verso specialità gustose che vi conquisteranno a pieno e vi faranno letteralmente innamorare della tradizione culinaria partenopea. Ogni piatto è preparato con il cuore da chi sa quello che fa e lo svolge ogni giorno come se fosse una vera e propria “missione di vita”. Ce ne parla con orgoglio ed entusiasmo il signor Gennaro in questa esclusiva intervista.
Foto
notizie Azienda Agricola Serena Minieri, amore autentico per la natura e la semplicità   L’azienda Agricola Serena Minieri si trova a Marmorassi, un paesino che sorge sulle colline liguri, distante circa cinque km da Savona. È un’azienda a conduzione familiare che si tramanda di generazione in generazione. Dal 2018 Serena la gestisce con tanta passione e amore dopo un’infanzia trascorsa in mezzo alla natura. La sua famiglia infatti le ha insegnato tanto sul lavoro dei campi. Da essa ha appreso cosa significa la semplicità e la qualità dei prodotti che quotidianamente coltiva per offrire solo il meglio alla sua vasta clientela. Presso la sua azienda potrete acquistare prodotti freschi al 100% naturali e a Km 0. Serena offre anche una vasta gamma di confetture, tisane, oli, miele, vino. Sono ordinabili anche on line da tutta Italia. Assaggiando i prodotti dell’Azienda Agricola Serena Minieri scoprirete il vero sapore del biologico, coltivato senza uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. La sua tipologia di lavoro che si sta tanto diffondendo nel mondo femminile imprenditoriale ha tanto da donare e fare imparare. Il contatto con la natura è infatti qualcosa di terapeutico. Ce ne racconta e ce lo consiglia con tanto entusiasmo, Serena Minieri in questa esclusiva intervista.
Foto
notizie Azienda Tartufi Alessandro Rossi, il regno del tartufo di qualità tutto l’anno   Nelle Marche, precisamente nella zona di Piobbico e della Valle del Candigliano considerata la culla del Tartufo in Italia, si trova l’azienda Tartufi di Alessandro Rossi. Qui è possibile acquistare varie tipologie di tartufo. Da quello bianco al nero pregiato, dal tartufo estivo al tartufo bianchetto, Alessandro Rossi seleziona i migliori tartufi  e li esporta in tutto il mondo anche sotto forma di prodotti derivati, collaborando con i migliori chef Italiani.