Federvini stila la nuova mappa dei vini italiani nel mondo. Dal rapporto scaturisce un interessante scenario che ha come protagonisto indiscusso il vino Made in Italy. Ai russi piacciono vini e mosti, i giapponesi hanno invece una passione sfrenata per il vino frizzante, mentre gli scandinavi si innamorano degli aromatizzati.

E’ la mappa dei gusti d’oltralpe del made in Italy, emersa nel corso dell’assemblea di Federvini, federazioni di Confindustria, dove a fare la parte del leone è proprio l’export con un valore di 4,2 milioni di euro nel 2009 su un totale di 6,7 milioni di euro.
L’Italia, secondo l’Osservatorio del commercio estero di Federvini nel 2009, è stato in grado di contenere il calo delle esportazioni in termini di valore, registrando nel caso dei vini e dei mosti una crescita del 9,7% in termini quantitativi, che hanno invaso la Russia registrando 114,5% (664mila ettolitri) ma anche la Francia 31,9% (1.282 ettolitri). Sul fronte dei vini frizzanti e liquorosi, continua la penetrazione dei mercati Ue con una crescita del 30% nei Paesi Bassi, del 17% Regno Unito e del 15% Germania, ma il vero boom è stato nel Sol Levante con una crescita dell’82,9% (16mila ettolitri), seguita da Canada (+62,6% con 19.500 ettolitri) e Australia (+63,4% con 9.500 ettolitri).
Percentuali positive anche per vino liquoroso italiano e altri di gradazione compresa tra il 15% e il 22%, in particolare  dell’82,2% in Canada, del 68,7% in Belgio, del 61,1% in Danimarca e del 28,7% nei Paesi Bassi. Quanto infine ai vini aromatizzati italiani, l’export del made in Italy in Svezia ha segnato 161% (22mila ettolitri) e 37,6% in Norvegia (quasi 7mila ettolitri). Newsfood

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