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Francesco Rozzo ha preso in gestione questo famoso locale circa due anni fa. Da allora gli ha conferito ancora più prestigio. Ha curato in maniera minuziosa il design interno riproducendo il lifestyle italiano degli Sessanta. Presso questo ristorante si respira un’ambiente caloroso, accogliente e creativo. Alle pareti vi sono quadri che riproducono personaggi e scene del famoso film La Dolce Vita di Fellini.

Francesco Rozzo, oltre ad essere un bravo chef che cura il menù del suo ristorante in maniera meticolosa e professionale, valorizza molto il fattore umano del suo lavoro, rapportandosi personalmente con i suoi clienti, fornendo informazioni e suggerimenti sulle pietanze che prepara e stringendo rapporti significativi. Tutto motiva i clienti a ritornare con piacere per immergersi nel gustoso Made in Italy di una cucina semplice e e originale.

Della sua professionalità e della missione quotidiana di diffondere l’autentico Made in Italy in Danimarca ci racconta Francesco Rozzo in questa esclusiva intervista.

Com’è l’idea di prendere in gestione la Dolce Vita qui a

Helsingør?

Ho preso in gestione La Dolce Vita due anni fa. L’ho ristrutturata cambiando il design interno. Ci tenevo tanto a questo posto che ha sempre riscosso molto successo.

Che tipo di atmosfera troviamo presso La Dolce Vita?

Qui da noi ci si immerge in un ambiente vintage, caldo accogliente. È come stare in un appartamento italiano ricco di finestre e quadri che richiamano il famoso film La Dolce Vita. Ho ricreato con successo il lifestyle italiano degli anni Sessanta.

Che tipo di riscontro ha avuto dal popolo danese?

Sono il primo tra centodieci ristoranti presenti qui in zona. Siamo abbastanza famosi e offriamo menù prestigiosi per gente esclusiva che ama mangiare bene.

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Cosa dobbiamo assolutamente assaggiare presso La Dolce Vita?

La pasta fatta da noi come la facevano le nostre nonne in Italia con ricotta biologica, l’ossobuco di vitello, il fior di tartufo fresco. I nostri assortiti antipasti sono molto richiesti dalla nostra clientela.

Quali sono i prodotti Made in Italy ai quali lei non rinuncerebbe mai?

Il rosmarino, la salvia, il pomodoro, la farina, il vino. Tutto ciò che è fresco e Made in Italy. Non compriamo nulla che non sia italiano.

Come definirebbe la sua cucina?

Semplicemente originale. Semplice perché è di vecchia data e rispetta le tradizioni ed è rigorosamente preparata con ingredienti genuini e di qualità. Noi puntiamo molto sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

Qual è la parte che ama del suo mestiere?

Quando esco dalla cucina e mi rapporto con la clientela. Sono soddisfatto quando mi ringraziano e mi fanno i complimenti perché offriamo la vera cucina italiana.

Secondo lei un bravo chef al giorno d’oggi come deve essere?

Un bravo chef deve essere umile e umano. Deve andare in giro tra i tavoli a spiegare le pietanze e a capire se è piaciuto ciò che hanno mangiato. Bisogna avere umanità. Inoltre bisogna conoscere bene gli ingredienti con i quali si vanno a preparare le pietanze.

Quanto conta per lei il lavoro di squadra col suo staff?

Conta tantissimo anche se è difficile al giorno d’oggi trovare gente professionale e competente che voglia fare questo lavoro seriamente.

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Per lei quanto conta l’estetica nella presentazione di un piatto al cliente?

Per me è la parte più importante di questo lavoro. Un bravo chef deve essere fantasioso e saper combinare creativamente gli ingredienti che va ad utilizzare per preparare la sua pietanza. Non dobbiamo sottovalutare il fatto che un piatto va mangiato prima con gli occhi. Anche i colori di un piatto permettono di fare bella figura davanti al cliente. Ci sono colori che esaltano e valorizzano ancora di più ciò che si va a mangiare.

Un consiglio che darebbe a chi vuole promuovere il Made in Italy in Danimarca?

Darsi da fare, impegnarsi seriamente, essere umani con i clienti perché quando sei capace di farli sentire a proprio agio tornano con tanto piacere ed entusiasmo. Bisogna quindi coltivare il rapporto con la gente.

Quanto sono utili i social media nella promozione del suo ristorante?

Spendo tanto per promuovere sui social media il mio ristorante. Contano tanto. Il passaparola persiste ancora ma si dimentica facilmente perché ci sono tanti ristoranti qui a Copenaghen. I social sono molto utilizzati dai giovani e vale la pena investire in essi. Sui social viene molto valorizzato l’aspetto visivo dei piatti che postiamo e inevitabilmente il cliente ne viene stimolato. Purtroppo oggi è tutto social.

Un progetto da realizzare nel corso del 2020…

Ampliare il locale e cambiare il menù per non annoiare mai il cliente. Questo è un lavoro in cui non si finisce mai di evolvere e crescere.

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