E’ quanto sostiene il presidente della Camera di commercio milanese, Carlo Sangalli, durante il suo intervento alla “Mobility Conference”. Inquinamento e traffico costano a ciascuna impresa di Milano 3.500 euro l’anno per un totale di un miliardo di euro in termini di ritardi, malattie e giorni di lavoro persi.

Secondo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, non è una questione soltanto di danno economico ma c’è soprattutto il tema ambientale al quale, è bene sottolinearlo ancora, gli imprenditori sono sensibili perché un territorio pulito è un territorio più attrattivo a vantaggio di tutti e non solo del settore turistico e dell’accoglienza.

Gli imprenditori perciò non sono miopi sulla questione dello smog e lo testimoniano i numerosi investimenti fatti sul fronte dell’ambiente che rientrano nel tema più ampio della responsabilità sociale. Senza contare che gli imprenditori, commercianti compresi, sono cittadini con famiglia ed hanno esigenza di buona salute.

Una città sana e pulita è dunque un valore assoluto e proprio per questo -ha proseguito Sangalli riferendosi alle domeniche a piedi stabilite dal Comune di Milano per battere l’inquinamento- sarebbe importante affrontare il tema smog al di fuori della logica dell’emergenza. Come Camera di commercio siamo pronti a condividere un piano di azione con Regione, Provincia, Comune e associazioni di categoria. Un piano dove far convergere i dati scientifici conosciuti per realizzare una serie di interventi sul territorio legati ad una scala temporale precisa degli abbattimenti di Pm10 anno per anno.
“Per questo -ha spiegato Sangalli- daremo l’incarico al dipartimento di Fisica dell’Ambiente dell’università Cattolica di realizzare uno studio di valutazione sull’andamento dell’inquinamento e sull’utilizzo di materiali che trattengono il Pm10 nella costruzione e nella manutenzione di strade e tetti. Si tratta di uno studio che verrà messo a disposizione di tutte le altre amministrazioni pubbliche perché sul fronte dell’inquinamento è importante non dividerci ma unire gli sforzi.

Di fronte all’aumento del traffico occorre salvaguardare ed incentivare gli spazi verdi nelle città per l’importante funzione che svolgono per l’ambiente, la salute, l’economia ed anche l’estetica. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allarme smog a Milano dove la disponibilità di verde urbano è di 16,4 metri quadrati per abitante rispetto alla media di 105,9 metri quadrati rilevata nei comuni capoluogo di provincia in Italia.

Negli ultimi dieci anni, la disponibilità di verde urbano è aumentata in media in Italia solo del 2,8 per cento. Oltre a svolgere funzioni di tipo estetico e psicofisico le aree verdi – sottolinea la Coldiretti – producono effetti che concorrono, in modo rilevante, all’eliminazione delle polveri e degli inquinanti gassosi, al miglioramento del microclima, attraverso l’ombreggiamento e l’emissione di imponenti volumi di vapore acqueo, alla riduzione dei rumori e alla protezione del suolo.

In generale – conclude la Coldiretti – valori elevati dell’indicatore sono da imputare alla presenza di vasti parchi naturali, zone boscose, aree protette e riserve naturali, la cui superficie ricade nel territorio comunale.

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