Riutilizzo dei rifiuti, quasi una seconda vita. A Genova la spazzatura diventa arte e verrà esposta al ”Museo della rumenta” (rifiuti in dialetto genovese) che sarà inaugurato nel novembre 2011 ai Magazzini dell’Abbondanza nel Porto Antico, in occasione del Festival della Scienza.

Un’iniziativa di certo non comune che vuole promuovere un nuovo stile di vita dedito al riciclaggio e al minor consumo di beni materiali. Il nuovo museo offrirà a visitatori, turisti, studenti e curiosi le nozioni essenziali sul ciclo dei rifiuti, sul loro riutilizzo, sulla raccolta differenziata, e su un nuovo tipo di riutilizzo artistico.

Lo ha annunciato Pinuccia Montanari, assessore comunale all’Educazione ambientale, nel corso del seminario organizzato dal Comune di Genova e da Themis – scuola per la pubblica amministrazione, sul programma di prevenzione dei rifiuti finalizzato alla sostenibilità di gestione.
Questa iniziativa prende spunto dal Piano per la riduzione dei rifiuti della giunta comunale approvato nel 2010. La produzione annuale di rifiuti a Genova è stimata a 550 kg circa per abitante. La Montanari ha affermato – “abbiamo colto una proposta di Renzo Piano, che tra l’altro ci ha anche dato una mano con Urban Lab a mettere in campo il progetto, di fare a Genova un museo della spazzatura, un museo interattivo”.
La struttura genovese avrà quattro sezioni: una conterrà un laboratorio con exhibit, cioè luoghi in cui si potranno sperimentare i progetti in modo interattivo; un’altra sarà la parte artistica che mostrerà rifiuti diventati oggetti d’arte; la terza sezione sarà dedicata al riciclo e la quarta alla green economy, evidenziando le potenzialità dei rifiuti di avere una seconda vita dopo il consumo.
Questa nuova logica con cui affrontare il ciclo di gestione dei rifiuti è suggerita dalla Commissione Europea nella direttiva del 20 novembre 2008, in base alla quale nel ciclo di gestione dei rifiuti le pubbliche amministrazioni devono predisporre piani di riduzione dei rifiuti, mettendo quindi al primo posto la riduzione, poi la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio, la raccolta differenziata, il recupero energetico da fonti rinnovabili.
Bisogna perciò, anche tramite queste iniziative, trasformare il grande nodo della gestione dei rifiuti, che sta assumendo un peso sempre più rilevante, in un’opportunità. Al museo nel Porto Antico dovrebbe affiancarsi un museo on line che consentirà di visitare in rete le parti piu’ importanti della struttura e di mettere a disposizione dei cittadini e delle amministrazioni locali d’Italia e d’Europa il materiale informativo.
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