federica_pagani
Due madri, due italiane, lavoratrici come tante, ma accomunate da quella forza immensa che ha permesso loro di rialzarsi, rimboccarsi le maniche e proseguire comunque verso il futuro , pur portandosi nel cuore il macigno di un dolore devastante qual è la perdita del proprio coniuge.

La cronaca nazionale ne ha già ampiamente diffuso le vicende, e quindi non ci è sembrato il caso di soffermarci troppo sui dettagli dei drammi che, da un giorno all’altro, hanno colpito al cuore queste donne.

La redazione di Eccellenze Italiane vorrebbe piuttosto tributare loro uno spazio di riconoscenza , perché lo spirito d’abnegazione che hanno dimostrato costituisce un esempio prezioso per infondere coraggio a tutta la categoria dei piccoli commercianti, provati e messi alle corde dal periodo di congiuntura economica sfavorevole che attanaglia il nostro paese da alcuni anni.

Con discrezione e rispetto, varchiamo la soglia dei loro negozi andando a tracciarne le storie.

Iniziamo il nostro viaggio partendo dal nord.

Il sogno di Pietro Raccagni  e della moglie Federica aveva preso forma nel 1987, quando adErbusco, cittadina in provincia di Brescia, è iniziata l’avventura della “ Bottega delle carni ”, che ha trasformato una macelleria in un raffinato atelier della gastronomia , inserendo la carne di qualità nel panorama della cucina del territorio.

Con creatività, impegno e una cura certosina dei dettagli il negozio è andato via via affermandosi come un punto di ritrovo per chi con il cibo desidera puntare alla convivialità e alla riscoperta dello stare insieme.

La clientela in cerca dei migliori tagli della Lombardia e di salumi pregiati ha sempre potuto affidarsi alla professionalità della coppia, che da dietro il bancone era puntualmente in grado di soddisfarne le richieste e di offrire il consiglio giusto, grazie a quel patrimonio di intuizione e sensibilità, figlie primogenite dell’esperienza pluriennale.

pietro_raccagniPietro Raccagni all’interno della sua Macelleria “La bottega delle carni” di Erbusco (BS)

Un lavoro quotidiano impegnativo , ma ripagato da un notevole successo e da una serena crescita economica, fino a quella terribile notte del luglio scorso, quando Pietro venne aggredito nell’intimità del proprio domicilio, la sua bella villetta pressoPontoglio, da una banda di malviventi.
Un tentativo di furto degenerato in tragedia sotto gli occhi atterriti della moglie e dei due figli, che dopo undici interminabili giorni di agonia, sospesi in un’altalena fra speranza e angoscia, hanno dovuto dire addio all’amato Pietro.

Quest’oggi Federica Pagani (ritratta nella foto d’apertura) porta avanti con grande determinazione la preziosa eredità umana e professionale del marito, e con grandi sacrifici continua a spendere le proprie energie in bottega.

“Io e i miei figli – ci ha raccontato – stiamo tutti e 3 in piedi per 13 ore al giorno. E’ dura cercare di sopperire alla mancanza di Pietro, lui era colonna portante della macelleria, un lavoratore dai ritmi instancabili. Ci stiamo facendo aiutare, ma la spesa non è indifferente.”

La signora in questi mesi è stata inoltre alfiere di un’importante battaglia , sul versante giuridico e politico, di sensibilizzazione e difesa dei piccoli commercianti per la prevenzione sul territorio da questo genere di calamità, confortata dall’arresto dei presunti responsabili della rapina, dei giovani albanesi bloccati mentre erano in procinto di pianificare nuovi colpi.
Il processo a loro carico avrà inizio l’anno prossimo.

“Faccio appello ai magistrati e alla prefettura affinchè sia garantita la certezza della pena , quello che mi è stato tolto è troppo!” chiede con forza la donna, che esprime la sua profonda riconoscenza alle comunità dei paesi di Erbusco e di Pontoglio per la solidarietà ricevuta in quest’ultimo difficile periodo.
“La popolazione non ci ha lasciati soli, e non ci è mai mancata una parola buona. Ringrazio di cuore anche le Forze dell’ordine , che hanno lavorato con grande competenza.”

Spostiamoci ora nell’hinterland napoletano.

Eddy De Falco rappresenta la testimonianza di una vita intera trascorsa a impastare farina.
Nato a Toronto 43 anni fa da padre emigrato nelle fredde terre del Canada, mise a frutto nel 1992 la propria passione di sempre inaugurando lungo il corso di Casalnuovo di Napoli , sobborgo di Pomigliano d’Arco, la sua “ Speedy Pizza ”.

Eddy ha saputo declinare il suo prodotto in versioni particolari e graditissime dalla clientela, che ha sempre fatto la fila per accaparrarsi i suoi panini croccanti, la margherita filante condita con le scarole, e le delizie della friggitoria quali i crocché e gli impareggiabili arancini rossi con carne macinata e piselli.

EddyEddy De Falco, una vita intera dedicata al lavoro

Generoso, dinamico, sportivo, sempre sorridente , ha cercato di non far mancare nulla alla propria famiglia, allietata nel frattempo dalla nascita di tre splendidi bambini.

Le prime ombre hanno iniziato a profilarsi nel 2008, con l’avvento della crisi e la conseguente diminuzione degli incassi, ma Eddy ha tenuto duro e continuato a lavorare notte e giorno a testa bassa rinunciando persino a godersi le ferie pur di sbarcare il lunario.

Un sogno infranto nel febbraio scorso, quando improvvisamente cala dall’alto, come una mannaia, la multa comminata dall’Ispettorato del lavoro, per aver rilevato la presenza della consorte Lucia all’interno dell’esercizio commerciale in assenza di un regolare contratto.

Incuranti delle suppliche disperate della coppia, gli ispettori hanno rifiutato di chiudere un occhio, e il verbale siglato non lasciava scampo: nel giro di 24 ore il fornaio avrebbe dovuto pagare 2000 Euro , altrimenti il suo locale sarebbe stato chiuso.

A quel punto, di fronte al superamento del limite della propria esasperazione, l’equilibrio interiore di Eddy si è spezzato, e la mattina dopo, benchè avesse ricevuto dai parenti la promessa di un aiuto economico per sostenere l’esborso, ha deciso di rinunciare alla propria vita.

Oggigiorno la vedova Lucia De Falco, piegata ma non abbattuta dal dolore, continua a lottare con fierezza ed è infatti salita al timone della pizzeria-panetteria , la quale a fine ottobre, grazie alla mega-gara di solidarietà indetta da amici e commercianti della zona, ha potuto riaprire i battenti.
Una rinascita festeggiata con gioia da tutti coloro che in questi anni sono stati toccati nell’anima dalla simpatia e dall’autenticità di Eddy , persone che nella sua bottega artigiana giorno per giorno sono transitate e cresciute, gustandone le specialità al suono della buona musica diffusa dallo stereo.

lucia_de_falco
“Sono sorretta – ci ha riferito la sig.ra Lucia, che vediamo nella foto qui sopra – dalla volontà di garantire un futuro ai miei figli , per dare loro quel po’ con cui vivere decorosamente.
Il sacrificio c’è, alle 6 della mattina devo già trovarmi pronta in pizzeria, lavorando complessivamente 12-13 ore al giorno. Ma ho la soddisfazione di raccogliere l’apprezzamento dei prodotti che escono dal mio forno.
Quando rientro nel negozio ho sempre davanti agli occhi l’immagine di mio marito, è una gran tristezza, ma almeno il fatto di essere tanto impegnata mi sta aiutando a non pensare.”

Non manca un’ esortazione rivolta a tutti i nostri governanti: “Se nel nostro paese si dovesse arenare l’economia di noi piccoli commercianti… si fermerebbe tutto! Lo Stato ha il dovere di farci crescere, non di soffocarci.
In particolare occorre incoraggiare le nuove generazioni ; con la disoccupazione che già c’è, un giovane che decida di aprire un’attività dovrebbe poterlo fare con una carta vincente, non partire già sconfitto.”

Il messaggio gridato con grande dignità da queste due donne italiane è chiaro e forte, ora chi è deputato a gestire “le “stanze dei bottoni” ne prenda finalmente atto.
Non c’è più da tergiversare.

 

Foto
news Tombolini, la sartoria Made in Italy che conquista l’uomo contemporaneo   Operante da circa sessanta anni nell’ambito sartoriale italiano, l’azienda Tombolini di Colmurano, in provincia di Macerata, è l’esempio di come “la tradizione” si può fondere a pieno con “l’innovazione” in maniera creativa e dinamica. I suoi negozi monomarca sono numerosi sul territorio nazionale e sono in continua diffusione ed espansione. il successo di questa azienda risiede nell’originalità ed eleganza dei suoi capi sartoriali da uomo. Ogni capo delle collezioni Tombolini infatti ha alla base mesi di studio e ricerca. È realizzato con tessuti innovativi. L’azienda è sempre stata molto attenta al rispetto dell’ambiente e molto vicina alle esigenze e ai bisogni dell’uomo contemporaneo che ha bisogno di capi eleganti ma al tempo stesso versatili e confortevoli. In occasione del sessantesimo anniversario di questa azienda numerose saranno le novità e i progetti innovativi. Li scopriamo insieme in questa intervista accurata che ci ha rilasciato l’imprenditore Silvio Calvigioni Tombolini che sta portando avanti con tanta professionalità e passione questa tradizione di famiglia cominciata con suo nonno Eugenio Tombolini nel 1964. Cogliamo in essa le origini e i valori di questa azienda degna di nota che diffonde il Made in Italy sartoriale con perseveranza, coraggio e professionalità affrontando le nuove sfide del settore.
Foto
news Asinalat, il regno del latte di asina di alta qualità e fonte di benessere   “Asinalat”, è un’azienda agricola a conduzione famigliare che si trova immersa nel verde di Villafrati, in provincia di Palermo. Nata dall’amore innato di Antonino Scalzo per il mondo degli animali e il contatto benefico con la natura. Dal 1999 dopo tanti sacrifici, peripezie e motivazione, Antonino alleva asine per la produzione di un latte fresco di asina di alta qualità che sta riscuotendo tanto successo. Ad esso sono riconosciute tante proprietà benefiche. Ricco di calcio, omega 3, omega 6, lattoferrina, fosforo, vitamine del complesso B, proteine, risulta essere molto simile a quello materno. Di fatti è consigliato per lo sviluppo e la crescita dei neonati e bambini. Contemplato in molte diete per la sua leggerezza e la scarsa quantità di grassi. Alla base del latte Asinalat vi è il rispetto del benessere dell’animale a 360 gradi. Grazie ad una valida rete di e-commerce il latte Asinalat è distribuito in tante città italiane grazie ad un imballaggio che lo mantiene fresco. Della sua passione innata per l’allevamento di asine, di com’è nata la sua azienda e dei benefici del suo latte di asina, ci parla Antonino in questa intervista esclusiva che trasuda tanto amore per il suo lavoro.
Foto
news Ristorante Doma na Babe, la tradizionale e tanto amata cucina italiana in Slovacchia   Presso il Doma na Babe... po Taliansky del signor Emanuele Fortini è possibile mangiare la tradizionale cucina italiana tramandata di generazione in generazione, in Slovacchia, nella località di montagna di Pezinok che in inverno diventa la meta privilegiata degli amanti degli sci. In un ambiente familiare che trasuda la nostra tanto apprezzata italianità, potrete avventurarvi in un menù ricco di piatti italiani come venivano preparati con passione e amore dalle nostre nonne. Si spazia dalla carbonara ai piatti tipici umbri di cui Emanuele va tanto orgoglioso perché rappresentano le sue origini e l’arte culinaria della sua famiglia il luogo in cui la sua passione per la cucina è nata. Alla base dei suoi piatti vi sono i veri e autentici prodotti Made in Italy che gli consentono di preparare ricette semplici e genuine. La pizza che gusterete presso il Doma Na Babe ha un impasto leggero, lievitato per tante ore per essere facilmente digeribile e condita con prodotti prelibati e selezionati con tanta professionalità e competenza da Emanuele. Lo stesso vale per la ricca carta dei vini che consente al cliente di intraprendere un vero e proprio viaggio nel culto del vino italiano dal Trentino alla Sicilia. Della sua esperienza di ristoratore italiano in Slovacchia e della “italianità” come “fattore di successo”, ci parla Emanuele Fortini in questa esclusiva intervista nella quale riserva tanti consigli a chi come lui vuole mettersi in gioco in Slovacchia nel suo stesso settore.
Foto
catering La Dolce Vita Annecy: quando l’Italia conquista i francesi a tavola Julien Kaim, francese “folgorato” dalla tradizione italiana, ha lasciato Gordon Ramsay per realizzare il suo sogno. Avere un ristorante 100% italiano nella sua città: Annecy, gioiello dell’Alvernia