oscar_fronte

Ferrara gli ha dato i natali, ma lui ha scelto il cuore medievale dell’Umbria, Bevagna , a una manciata di chilometri da Assisi, come residenza e palcoscenico elettivo per deliziare e stupire i commensali con i suoi piatti dove tecnica e rispetto delle tradizioni locali si fondono con sapiente equilibrio.

Stiamo parlando dello chef stellato Filippo Artioli , colonna portante della “Trattoria di Oscar… e quant’altro” , una tappa gourmet d’obbligo che non poteva non calamitare l’interesse dei funzionari di Eccellenze Italiane .
In una giornata baciata dai caldi raggi di un sole settembrino siamo quindi stati accolti dal sig. Artioli presso il suo ristorante caratteristico, accomodandoci al riparo di un verde pergolato ammantato di foglie spioventi d’uva fragola.
Lo chef esordisce tracciando le sue origini in cui è sbocciata la passione per la buona tavola: “Sono nato professionalmente nella cucina della trattoria Oscar di mio padre; tornato da scuola davo una mano e un po’ alla volta apprendevo i segreti del mestiere , mosso da una grande curiosità nel cercare man mano che crescevo nuove specialità, altri modi d’interpretare il gusto”.

A questa prima fase sono poi seguiti gli anni fruttuosi sotto l’egida di maestri del calibro di Igles Corelli e Bruno Barbieri (che è fra i protagonisti diMasterchef) da cui Artioli ha appreso la nobile arte della convivialità .
“Sono stati insegnanti di serietà e professionalità d’altissimo livello, ma soprattutto dotati di una profonda umanità. Devo tanto ad entrambi, mi hanno trasmesso i valori dell’amicizia e dello star bene insieme”.

interno
Artioli oggi è noto per esaltare i sapori della sua cucina attingendo da prodotti forniti da piccoli produttori e allevatori di nicchia , quali la chianina proveniente daPoggio Aquilone, allevata rigorosamente da coltivazioni bio, e il “bue grasso etrusco” di Valentino Gerbi.

Fra i piatti in pole position che andranno a colorare il menu autunnale figurano succulente reinterpretazioni di ravioli di lumaca saltati con cicoria, farro mantecato cacio e pepe con il pecorino di Montecucco e l’intramontabile uovo in camicia fritto a doppia cottura, ispirato da Barbieri, servito col tartufo o con gli asparagi, il binomio salsiccia-uva fragola e, come dessert, un parfait ghiacciato al cioccolato accompagnato da frutta tropicale.

tartare
Dovendo identificare, alla luce dei suoi gusti personali, il suo cavallo di battaglia, Artioli replica: “Valuto i miei piatti del cuore anche in base alla ricettività da parte del cliente, ricordo un budino di latte estremamente semplice che ho creato circa dieci anni fa con finocchio selvatico e condito con olio extravergine, in omaggio alle tipicità dell’Umbria. E’ diventato talmente richiesto che addirittura non posso più toglierlo dalla carta!”.

Sul versante dei vini Artioli si mantiene fedele alle cantine del territorio umbro, con in prima linea imustdella DOCG Grechetto e Sagrantino di Montefalco , ma non disdegna di mutuare la qualità dalle altre regioni: “Mi piace toccare l’Italia alla ricerca delle varie eccellenze che mi hanno fatto innamorare, e una volta ritrovate le inserisco nella mia carta.”
Le bollicine in lizza per l’adozione comprendono quindi i vini selezionati daFulvio Bressan, grande mito friulano straordinario con i rossi, i rusticilambruschiromagnoli a complemento di pietanze grasse e corpose, fino ad arrivare alFiano di Avellino di Pietracupa, insuperabile in eleganza.

Fra le prossime iniziative che attendono l’estroso chef spiccano a grande richiesta le cooking-class della domenica pomeriggio, dove rivestendo stavolta il ruolo di docente trasformerà il suo ristorante in un attrezzatissimotraining-campper guidare le nuove leve in un viaggio in tutte le declinazioni del gusto: dalle paste ripiene a quelle all’uovo, dai risotti alle carni dell’aia.

artioliLa sala inferiore della Trattoria presenta le antiche vestigia di un muro romano

Successivamente, a fine maggio 2015, sarà il turno della Quintana di Foligno , alla cui gastronomia d’eccellenza Artioli ha ormai da anni legato il proprio nome, in quanto gareggiatore dei convivi per il rione diContrastanga, e come di consueto sarà proprio lui a firmare all’apertura dei giochi la “Cena Grande” per appagare un pubblico esigente composto da ben mille palati.

“Spesso mi si chiede di rivelare quali siano i miei segreti – conclude Artioli – e oltre alle prevedibili creatività e semplicità io aggiungerei un grande rispetto per la materia prima. Ma va sempre tenuta a mente la triplice regola d’oro: assaggiare, assaggiare, assaggiare. Non fidiamoci mai troppo”.

 

Foto
notizie Il Babbà: la pasticceria di tradizione sicula a Lörrach   La piccola pasticceria Il Babbà offre tutte le specialità della tradizione siciliana. Potrai trovare cassate, cannoli e babbà. Tutti realizzate con prodotti provenienti direttamente dalla Sicilia. Non dimentichiamoci inoltre che le specialità sicule non si fermano al settore dolciario ma abbracciano anche il magico mondo del fritto, possiamo infatti trovare arancini con varie farciture anche calzoni fritti. La ricerca dei prodotti di eccellenza è la forza di questa piccola attività che grazie alla loro calda accoglienza ti faranno sentire a casa ogni volta. Scopriamo la filosofia di questa attività e i loro piani futuri in questa intervista esclusiva!
Foto
notizie Zibirù Una parentesi italiana nella movida di Bali
Foto
notizie Macelleria Fratelli Pellegrin, esperienza e professionalità per una carne genuina e di qualità   La rinomata Macelleria dei Fratelli Pellegrin è un’azienda di lavorazione e vendita di carni e salumi. È a conduzione familiare ed è situata nella Val di Fassa, ai piedi del Ciampac da cui si può ammirare l’incantevole promontorio delle Dolomiti. Il fondatore è stato Luciano Pellegrin che nel 1959, dopo gli anni bui della guerra e della crisi economica, con coraggio e determinazione è riuscito a realizzare il suo sogno nel cassetto, ossia creare un vero e proprio laboratorio di lavorazione di salumi. Nel corso degli anni dopo varie trasformazioni ed evoluzioni di questa attività, che ha alla base tanta professionalità e passione per una tradizione intramontabile, la Macelleria dei Fratelli Pellegrin è diventata un punto di riferimento per tutti coloro che amano la carne e vogliono essere sicuri di scegliere prodotti Made in Italy sani e genuini.
Foto
notizie Domu mia: alla scoperta di sapori unici Domu Mia è il nuovo punto di riferimento di Uccle per gli amanti della cucina italiana. Situato in Rue Vanderkindere 244 Domu Mia introduce la pasta fresca fatta in casa insieme a una varietà di piatti tipici italiani preparati con un tocco moderno. L’idea alla base dell’attività è portare un po’ di Sardegna in Belgio; infatti il termine Domu Mia in sardo significa “casa mia”, pensiero che sta alla base di tutta la cucina dello chef Marco Ghiani. I piatti sono preparati con prodotti freschi importati dall’Italia che seguono il ciclo stagionale. L'obiettivo di Marco è trasmettere ai propri clienti l’amore per la cucina italiana attraverso i propri piatti studiati nel dettaglio. Fatevi accompagnare attraverso questo percorso culinario con una carta dei vini che raccoglie circa 30 etichette per un totale di quasi 300 bottiglie.