Foto
Pizza "La Fresca"

Piergiorgio, proprio oggi cade il compleanno de “Ai 6 Angoli”: cosa l’ha portato fino a qui?

«La passione innata per la pizza e la cucina: fin dal 1994/95, tempi in cui frequentavo l’università, mi cimentavo già con i primi impasti casalinghi, prestando servizio anche nel settore alberghiero. Queste esperienze unite al fattore “origini” ovvero San Benedetto del Tronto, terra di eccellenze eno-gastroniche, hanno dato quella spinta in più verso lo sviluppo di un grande progetto».


Dalle Marche a Bruxelles, perché?

«Quella della cucina è sempre stata una passione parallela alla mia vera professione, l’ingegnere finanziario, grazie alla quale ho potuto vivere in tantissimi luoghi differenti come Londra, Parigi. Bruxelles è stato un po’ un ritorno: qui dove avevo passato il mio periodo Erasmus fui chiamato a lavorare per una grossa azienda. Parallelamente trovai il terreno perfetto per dare vita al progetto».


Ovvero “Ai 6 angoli”…

«Esattamente! Il nome era perfetto perché la trattoria sorge in un piccolo square nel quale convergono cinque vie che danno vita appunto a sei angoli. Inoltre sei sono gli spicchi nei quali dividiamo la nostra pizza. Ecco perché il nome racchiude in se l’esemplificazione di alcune nostre importanti caratteristiche».


Come diceva poco fa “Ai 6 Angoli” è a pieno titolo una trattoria. Cosa è possibile gustare?

«Piatto principe è la pizza, in ogni sua declinazione. Ad essa si aggiungono piatti regionali come olive ascolana, salsiccia e olive, zucchine fritte e altri piatti della tradizione abruzzese/marchigiana come carbonara, amatriciana, salsiccia e gorgonzola, suggestioni su lavagna molto apprezzate dai nostri clienti. Inoltre caprese, insalate con prosciutto di Parma e tanti altri piatti deliziosi».



Foto
Pomodori cuori di bue e bufala



Foto
da sinistra verso destra: ricotta e spinaci, margherita, tonno e cipolla

Parliamo delle vostra specialità, la pizza…

«Sì, a Bruxelles abbiamo ottenuto il nostro posticino nel cuore dei clienti. Questo perché la cura nella scelta delle farine e la lievitazione alla quale sottoponiamo gli impasti della nostra pizza ci consentono di donargli una fragranza, leggerezza e digeribilità uniche. A questo si aggiungono una mirata scelta dei condimenti».


Oltre alla tradizionale avete anche pizze speciali?

«Siamo riconosciuti in tutta la città per l’impasto vegano, del quale siamo stati pionieri e ciò ci ha consentito di attirare non solo i consensi dei clienti ma anche della stampa locale. Una grandissima soddisfazione».





Una curiosità: come è considerata la pizza a Bruxelles?

«Una domanda molto interessate! Come convenivo di recente con colleghi e collaboratori la concezione di pizza dei Paesi del Nord Europa, ma in generare all’estero, è molto differente rispetto all’Italia. Se nel nostro Paese ormai è vista come un piatto veloce da assaporare anche per strada come street food qui è ancora un piatto che va gustato con tranquillità. Diciamo che conferiscono alla pizza la giusta importanza e con essa si aspettano un certo tipo di servizio, l’abbinamento di un dolce giusto, un vino, un amaro».


Parlando di vini cosa avete in carta?

«Anche per essi un’ottima tradizione regionale come il rosso Montepulciano, il Verdicchio mentre per i bianchi Pecorino e Passerina ed un Pinot pluri-premiato nel 2015».

Foto
Gustose pizze condite con prodotti di qualità




Foto
Pizza alla nutella

Quindi tutti i vostri vini ed ingredienti sono di origine italiana?

«Sì, tutto arriva direttamente dal nostro Paese. Ogni ingrediente ha così quella originalità e freschezza che conferiscono ai piatti un sapore unico. Proprio come fossimo a casa».


In tutto questo quale filosofia l’ha accompagnata in questi anni?

«La mia vision è stata quella di unire il modello della grande impresa al settore della ristorazione, cercando dei punti in comune che potessero collimare: ne è nato così un progetto che ha puntato fin dall’inizio al massimo della qualità sia in termini di piatti preparati che di servizio offerto. Un obiettivo che credo di avere raggiunto con grande soddisfazione».


Progetti futuri?

«Tanti, tantissimi. Step by step vedremo di renderli realtà tenendo sempre viva la nostra filosofia vincente».





ID Anticontrafazione: 8674


Valentina Colleoni


Foto
notizie “Taverne Boulevue”: due fratelli, un'unica passione Taverne Boulevue  vi invita a scoprire una cucina tradizionale italiana che vi farà sentire come a casa. Il locale è gestito dai due fratelli Adriano e Antonio che dopo anni di lavoro nel mondo della ristorazione hanno deciso di aprire questo ristorante dall’aria elegante e con la possibilità di ospitare fino a 100 coperti. Il ristorante offre una cucina tradizionale italiana con anche qualche piatto lussemburghese, i piatti fanno della semplicità il loro punto forte anche grazie alle materie prime di qualità provenienti direttamente dall’Italia che vengono esaltati dallo Chef Antonio Pirraglia. Scopriamo di più riguardo questa attività dalle parole di Adriano, uno dei due fratelli titolari del locale.
Foto
notizie Il Lago Trasimeno: storia e paesaggio   Il lago Trasimeno si trova interamente in territorio umbro ed è il lago più grande dell’Italia centrale, oltre che il quarto del paese in termini di grandezza. Un tempo la sua economia dipendeva soprattutto dalla pesca, ma al giorno d’oggi il territorio vive principalmente di turismo e del suo indotto. Viaggiando lungo il lago non si contano gli alberghi, i ristoranti, i bar e tutto quello che può attrarre il turista. Resistono comunque attività artigianali di notevole tradizione, fra cui la lavorazione del ferro battuto.
Foto
notizie Ristorante Polpette: la tradizione di Nonna Rosa dal Golfo di Napoli a Parigi   A Parigi è possibile gustare la vera e autentica cucina napoletana grazie al Ristorante Polpette. Aperto circa due anni fa da Emmanuelle Candido che con esso ha realizzato il suo sogno nel cassetto, quello di diffondere le tradizioni culinarie della sua famiglia proveniente da un piccolo villaggio nel Golfo di Napoli arroccato su una roccia.  Emmanuelle è moto legata all’Italia e alla cucina di sua Nonna Rosa che ogni estate, quando dalla Francia si recava per le vacanze in Italia, le preparava le sue gustose polpette come rituale di benvenuto.