A cominciare dal centro storico, circondato dalla cinta muraria iniziata ai tempi dell’imperatore Augusto, probabilmente terminata intorno al 9 d.C., e il cui accesso è consentito dalla porta che reca il suo nome. E poi la Cattedrale di Santa Maria Assunta, datata al 1140, e il Palazzo Malatestiano che ospita il Museo dell’Archeologia, della Numismatica, della Ceramica e una ricca Pinacoteca, all’interno della quale si possono ammirare mosaici del II secolo d.C. e una magnifica volta a crociera del 300 d.C.



Sono talmente tanti i siti di interesse storico-culturale che elencarli sarebbe impossibile. Non va dimenticato, però, che Fano è una cittadina dalla tradizione marinaresca, come testimoniano la zona portuale e le sue lunghe spiagge, dal 1987 premiate con la Bandiera Blu. Come tale, anche la cucina del luogo fa del mare il suo punto di forza, proponendo piatti della trazione che meritano più di un assaggio.

Per cominciare, le vongole alla “pureta”, servite calde nel loro brodo, e poi i delicatissimi spaghetti alle canocchie; oppure optare per il brodetto alla fanese - preparata con il pescato del giorno e la cui ricetta è addirittura custodita da un notaio - o la minestra di seppie e piselli, le tagliatelle fatte a mano con i fagioli, i cappellacci burro e salvia… che bontà!

Tra i secondi piatti, la scelta può ricadere sul pesce - i “bombolini” di mare, ovvero le lumachine, insaporiti con scorze di agrumi e finocchietto selvatico, i sardoncini marinati o la “rustita” di pesce – o sulle carni, e qui protagonista è la pasticciata fanese, un succulento arrosto di bovino, preparato secondo la ricetta originale.



Articolo di: Mariachiara de Martino
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