Foto
 

Com’è nata l’idea di aprire un ristorante in Germania?

Beh io sono in Germania da 30 anni ormai e ho sempre fatto gastronomia, fin da quando avevo 15 anni. Tra alti e bassi alla soglia dei 50 anni ho deciso di mettermi in proprio in quanto stanco di dover lavorare ancora per un datore di lavoro. Potevo decidere di fermarmi ma mi piace ciò che faccio e cerco di farlo sempre al meglio.


Come descriverebbe la sua cucina?

Noi facciamo una cucina tipica italiana ma ci concentriamo principalmente su quella emiliana. Perciò pasta fresca fatta in casa come tortelloni, tortellini, tagliolini, tagliatelle… tutta pasta fatta a mano. Io vengo da Bologna perciò ci concentriamo su ricette tipiche emiliane.


Quali sono i piatti più richiesti del suo menù?

Ho diversi piatti che hanno successo. Da me vanno molto gli strozzapreti agli scampi e salmone; ma anche i tortelloni alla crema di parmigiano e crema di aceto balsamico, gli strozzapreti alla salsiccia e tartufo... Poi in generale va molto anche il pesce come l’aragosta. Diciamo che ho una cucina molto variabile e più o meno va tutto. Inoltre, facciamo anche delle mousse di mortadella e pistacchio accompagnate dalle tigelle o dalle crescentine, proprio un benvenuto all’emiliana.


Cosa proponete per quanto riguarda la carta dei vini?

Abbiamo circa una trentina di vini perciò ho anche un’ampia scelta. Quello che viene richiesto più spesso è il Pinot Grigio; poi come bianchi abbiamo il Greco di Tufo, il Verdicchio… tra i nostri rossi invece posso nominare il Bruciato, il Bardolino, il Primitivo… insomma tocco un po’ tutte le regioni e soprattutto non sono bottiglie costose perciò possono permettersele un po’ tutti.


Quanto è importante utilizzare nella propria cucina materie prime italiane?

È importantissimo dire, ogni mattina faccio la spesa con prodotti freschi e quello che non è fresco il giorno dopo lo butto via. La freschezza dei prodotti che utilizzo è una cosa a cui tengo molto, capisco che possa sembrare uno spreco ma è un mio punto fermo. Poi alcuni prodotti fortunatamente grazie alla globalizzazione riesco a trovarli anche qui però molte cose le faccio arrivare direttamente dall’Italia. Per esempio il prosciutto San Daniele, salami di cervo, di cinghiale… anche i formaggi arrivano dall’Italia come il pecorino sardo, romano, le provole. Insomma i prodotti più particolari li faccio arrivare dalle località originarie.

Foto
 


Foto
 

Quanto è importante l’estetica dei piatti secondo la sua idea di cucina?

È importantissima perché anche l’occhio vuole mangiare come la sua bocca. Io faccio poi faccio porzioni anche più abbondanti del normale e perciò non sono un grande esperto di tecniche di impiattamento però quando si presenta un piatto questo deve essere sempre bello pulito, ordinato e che la gente rimanga contenta quando glielo si porta al tavolo. Poi è importante che la gente rimanga soddisfatta una volta che si alza dal tavolo finito il pasto.


Qual è la parte più bella del suo lavoro?

Beh la soddisfazione nel vedere andare via il cliente contento. Anzi quando il cliente una volta terminato il piatto va via dicendo che tornerà perché è rimasto soddisfatto da ciò che ha mangiato. Poi la cosa che mi spinge ancora oggi a continuare a lavorare in questo campo non sono i soldi ma proprio cercare la soddisfazione del cliente. A volte litigo anche con la mia famiglia perché a fine pasto offro il caffè o la grappa a tutti i clienti… ma io sono fatto così, non lo faccio certo per i soldi.


Cosa consiglierebbe a qualcuno che volesse intraprendere questo percorso nella ristorazione?

Quello che consiglio ai giovani di oggi e di non avere manie di grandezza. Di non pretendere di guadagnare cifre esorbitanti quando ancora non si hanno le capacità di pelare bene una patata, uno deve anche essere coerente con sé stesso. Se tu hai la voglia di lavorare e imparare ti devi accontentare di quello che ti viene dato, poi sta a te dimostrare al tuo datore di lavoro che hai le capacità di migliorare e diventare qualcuno. È comunque un mestiere che può dare delle grandi gioie.


Qualche progetto per il futuro?

In realtà sì, dal primo di aprile apriremo una pizzeria di fronte al ristorante chiamata sempre “Pane e Vino”. Poi se la pizzeria dovesse andare bene in realtà vorrei anche aprire una piccola gelateria. Non c’è più bisogno di grandi locali dove ammassare centinaia di persone, io ho il locale che conta 13 tavoli ma sono pieno tutti i giorni grazie all’attenzione per il cliente che offro. E poi in futuro chissà, se dio vuole ci saranno ulteriori novità.

Foto
 



ID Anticontraffazione: 18649

Giorgia Maltecca


Foto
notizie Mamma’s Simple Food, la vera cucina italiana che resiste nel tempo in Germania   Presso la cittadina tedesca di Dinslaken vi è un piccolo ristorante italiano chiamato Mamma’s Simple Food. Varcando la sua soglia ci si ritrova catapultati piacevolmente in un’atmosfera che trasuda italianità pura e autentica. Nato negli anni Ottanta come ritrovo per gli italiani emigrati in questa zona che sentivano la nostalgia dell’arte culinaria italiana, questo ristorante nel corso degli anni, resiste e riscuote sempre tanto successo come nel periodo delle sue origini. Il segreto di questo inaspettato successo è da rintracciare nell’atmosfera calorosa e accogliente nella quale vi potrete immergere per degustare prelibatezze italiane cucinate con ingredienti semplici, genuini e di qualità. Il menù del Mamma’s Simple Food è in grado di soddisfare ogni esigenza di palato, anche quella più esigente. Potrete scegliere tra una varietà di piatti tipici italiani che vi faranno esplorare sapori unici nel loro genere. Davvero imperdibile è la panna cotta che ha alla base una ricetta che si tramanda di generazione in generazione da circa trent’anni. Mangiare presso il Mamma’s Simple Food significa sentirsi in Italia e trascorrere momenti memorabili e rilassanti lasciandosi coccolare dal cibo di qualità che non troverete da nessun’altra parte. Ce lo racconta con tanto entusiasmo Rossella Tassone, che rappresenta la terza generazione di ristoratori del Mamma’s Simple Food, in questa esclusiva intervista.
Foto
notizie Ristorante Al Capone, le autentiche ricette italiane approdano in Polonia   Nella città polacca di Warszawa è possibile gustare i piatti tradizionali che rappresentano l’autentica cucina italiana nel mondo presso il Ristorante Al Capone dove il Campione di Pizza d’Italia, chef Marco, vi saprà guidare con esperienza e professionalità in un viaggio tra i sapori autentici del nostro Paese. Il menù del ristorante Al Capone è studiato con minuzia e competenza e consente al cliente di spaziare tra le ricette più gustose che vale la pena assaggiare e di cui non può fare a meno di innamorarsi. Mangiare presso Al Capone infatti significa scoprire ingredienti genuini e naturali che vengono selezionati e importati direttamente dall’Italia. Il signor Marco ci tiene tanto a garantire l’autenticità di un Made in Italy che in base alla sua esperienza all’estero ci racconta che va tutelato. Egli non condivide le scelte di chi spaccia per ”italiano” ciò che non ha nulla a che fare con la “tradizione” che si tramanda con tanto amore e passione di generazione e generazione. Del suo concetto di “autentico Made in Italy” e dell’amore per le ricette tradizionali italiane ci parla in questa esclusiva intervista.
Foto
notizie Fiammetta Lisbona: l’amore per la tradizione italiana in Portogallo Nel 1944 i tre fratelli Giacinto, Varese e Alvaro Cristiani, poco più che maggiorenni, arrivarono a Roma nel pieno della Seconda Guerra Mondiale con la volontà e la speranza di costruire un futuro per la loro famiglia.