Foto
Tavola imbandita


Gli amici, l’amore, la tradizione, il destino. Sembra quasi la trama di un film la storia della “Macarronada Italiana”. Un’eccellenza italiana che affonda le radici nel lontano passato. Il nome “tradisce” origini popolari, ma oggi il ristorante di Ezio Giannino Librizzi a Florianopolis, in Brasile, attira una clientela di fascia alta. La Macarronada apre negli anni ‘60: Bruno e Nalda, gli zii di Ezio emigrati oltreoceano, ormai in pensione, si trasferiscono a Balneario Camboriù, deliziosa località balneare nella Vale do Itajaí.
Tra una spaghettata (la “macarronada”, la chiamano in Brasile) e l’altra, i loro amici cominciano a chiedere con insistenza «Bruno, quando vamos comer de novo aquela 'macarronada italiana?», ovvero «Bruno, quando facciamo un’altra spaghettata?».

Da lì ad aprire il ristorante, che nel nome esaudisce le richieste degli amici, il passo è breve.
Ed è qui che entrano in gioco il destino, l’amore, ed Ezio Librizzi, il quale, stanco di un rapporto a lunghissima distanza, a 25 anni molla il lavoro di perito meccanico in provincia di Varese e decide di raggiungere la sua futura moglie in Brasile, nel 1979. Tutto questo proprio nel periodo in cui suo zio decide di cedere l’attività.
Da lì in poi parte una “macarronada” che dura ormai da quasi quarant’anni. Il 25 luglio di quell’anno Ezio e sua madre rilevano il ristorante, trasferito a Florianopolis, e poi “raddoppiato” con un’altra sede nella vicina Sao José.

Foto
Tagliarini con frutti di mare


Foto
Agnolotti
Foto
Polpettone alla parmigiana









Foto
Cartoccio mari e monti

Ezio, che ristorante è la “Macarronada Italiana”?

«Nasce come ristorante per gli amici, ha un’anima popolare. Ma con il tempo ci siamo evoluti. Siamo passati da una cucina “casareccia” a quella che mi piace definire comfort cuisine. Il target di clienti è sicuramente alto».


Che tipo di clientela avete?

«Siamo in una zona turistica, la clientela è principalmente brasiliana, legata al turismo interno. Ma non mancano gli avventori che arrivano anche dall’estero. Ad esempio in molti, nonostante la distanza, arrivano anche in macchina dall’Argentina. Molti clienti dall’area del Sud America, quindi».


Quali sono i piatti più richiesti?

«Il nostro prodotto d’eccellenza è la pasta, semplice o all’uovo, la realizziamo con una procedura speciale nel nostro laboratorio. E la proponiamo in molti formati: tagliolini (o tagliarini), lasagne, gnocchi, sia con preparazioni di carne che di pesce freschissimo, vista la nostra posizione a due passi dal mare. C’è da dire però che i brasiliani a tavola hanno abitudini diverse. A loro piacciono molto i piatti unici: quello che va per la maggiore è il filetto, in diverse preparazioni, servito con dei tagliolini sul lato. Ma se dovessi descrivermi con una sola ricetta sceglierei la nostra bolognese. Il ragù è tagliato al coltello e preparato con una ricetta a lunga cottura».


Avete una selezione di vini italiani?

«Sì, certo. Al momento in carta abbiamo vini con uvaggio sangiovese, montepulciano e primitivo. Per i palati più raffinati abbiamo anche bottiglie a produzione limitata, importate in pochi esemplari. Ma diamo anche molto spazio alle cantine sudamericane, visto che il movimento enologico qui è in forte crescita. E quindi proponiamo selezioni da Argentina, Uruguay e Cile».


Cos’è che vi rende unici rispetto ad altri ristoranti italiani?

«Il laboratorio per la pasta fresca, senza dubbio. Utilizziamo una linea di produzione laminata che rende la pasta unica, piacevolissima alla masticazione. E poi la nostra lunghissima tradizione, che si tramanda ormai da generazioni».


Avete avuto riconoscimenti particolari?

«Siamo stati inseriti più volte tra i migliori cinque ristoranti italiani della regione» dice Ezio, che - per modestia - tralascia di essere stato per 22 anni vice console onorario dell’Italia a Florianopolis, proprio per i traguardi raggiunti in cucina.


Progetti per il futuro?

«L’età avanza, ma non diminuisce la voglia di mettersi alla prova. Ho già due ristoranti, ma vorrei aprirne un terzo, in un’altra regione».
Il Brasile è grande e di sicuro Ezio troverà lo spazio per organizzare altre grandi macarronade.


di Alessandro Giannace

ID Anticontraffazione di Eccellenze Italiane n. 8345









Foto
Ristorante italiano Macarronada
Foto
notizie L’energia rinnovabile? Tutto merito delle mucche Biolectric installa piccoli impianti biogas che trasformano i liquami in energia elettrica e termica
Foto
notizie Napoli Centrale Pizzeria Spaghetteria: la semplicità, l’autenticità e la passione del Made in Italy in Romania Nella città romena di Cluj Napoca, Edgardo Attilio Ciancio e suo padre, alla fine degli anni Novanta, hanno aperto Napoli Centrale Pizzeria e Spaghetteria. In questo posto dall’atmosfera calda e familiare è possibile gustare piatti prelibati di pasta fresca.  In estate è possibile immergersi in un’atmosfera naturale grazie al giardino di cui la struttura dispone e che è quotidianamente curato. Molto richiesti sono i primi di tagliatelle e pappardelle condite con sughi preparati con ingredienti freschi e di qualità importati direttamente dall’Italia.  Amata anche la pasta ripiena come fagottini, ravioli e tortellini. La pizza che gusterete qui a Napoli Centrale Pizzeria e Spaghetteria è l’autentica pizza napoletana dalla lievitazione e dal sapore vero, cotta nel forno a legna come se le stesse assaporando in una pizzeria di Napoli. Il legame con la propria terra di origine, il gusto della semplicità e la ricerca della qualità accompagnano Edgardo nella sua missione di diffondere l’autentico Made in Italy qui in Romania. Ce lo esprime con entusiasmo in questa interessante intervista.
Foto
notizie Il Palio di Ribusa, festival del Rinascimento calabrese Quando si parla di Palio, la prima associazione mentale che viene spontanea è quella con Siena e, quindi, la Toscana. Non tutti sanno, però, che esiste un’altra manifestazione molto importante che anima i territori più a sud del nostro Paese.
Foto
notizie Bella Italia Da Salvatore in Austria, quando cucinare diventa un atto di generosità   Bella Italia Da Salvatore Ristorante Pizzeria nel piccolo paesino austriaco di Kuhnsdorf è nato dall’amore per l’autentica arte culinaria italiana della famiglia Bisignano. Dopo varie esperienze nell’ambito della gastronomia italiana, Renato e i suoi genitori non si sono lasciati sfuggire l’occasione di far conoscere al popolo austriaco le ricette che da anni si tramandano di generazione in generazione. Appena si varca l’uscio di questo ristorante è inevitabile accorgersi di quanto la famiglia Bisignano sia stata davvero brava a ricreare un piccolo scorcio d’Italia nel proprio locale caldo e accogliente grazie ai colori e ai sapori indimenticabili che lasciano un segno memorabile negli avventori. Il menù è ricco di specialità di pesce di alta qualità e di pizze gustose che hanno alla base un impasto leggero e facilmente digeribile. Il successo di questo ristorante risiede nell’italianità autentica che è in grado di trasmettere e che è frutto di tanti sacrifici, lavoro sodo ma anche generosità perché come ci ricorda Renato Bisignano “cucinare per gli altri “è anche un atto di generosità a cui si aggiunge una grande dose di creatività. Ce lo racconta in questa esclusiva intervista.