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Com’è nata l’idea di diffondere l’autentico Made in Italy in Belgio?
Siamo da sempre appassionati ed affascinati dalla gastronomia, i vini, ma soprattutto dall'Italia in sé. Avevamo da tempo in mente un progetto che fosse basato sui prodotti italiani e poi
6 anni fa abbiamo rilevato una ditta che esiste dal 1958.
La ditta “Chiuch” è stata creata da Egidio Chiuch, di origini friulane,che 15 anni fa la ha lasciata in eredità alle sue due figlie.
Dopo circa 6 anni loro hanno dismesso l'attività e noi l'abbiamo rilevata.

Come mai il Made in Italy è una garanzia di successo all’estero?
La gente conosce sempre di più l'Italia, ed ha sempre saputo che i prodotti e la cucina italiana sono ottimi.
La cucina  italiana è basata su prodotti semplici ma di grande qualità e ne deriva quindi una cucina di eccellenza.
Inoltre c'è un grandissimo interesse sempre più in crescita per i vini italiani.
Questo sia da parte del cliente belga del nord, abituato a fare vacanze in Italia e quindi già conoscitore dei prodotti e e i vini italiani, sia del belga del sud,  più vicino alla Francia ma che sta cambiando molto tendenza e si sta interessando sempre di più al Made in Italy. La cosa che più è apprezzata dei vini italiani è che sono molto diversi tra loro e profondamente attaccati a loro singolo territorio.


Che tipo di clientela trattate?
Sia italiani residenti qui, che ricercano e sono contenti di ritrovare i prodotti della propria terra, ma anche moltissimi belgi, sempre più  interessati alla cucina tradizionale italiana.
Il belga cerca prodotti italiani di alta qualità e qui può trovarli ad un prezzo adeguato, essendo noi l'importatore diretto. Inoltre riforniamo grossisti, altre gastronomie e ristoratori.

Qual è la parte che preferisce di questo lavoro?
E' un lavoro che permette di vedere e fare cose sempre diverse.
Abbiamo la possibilità di trattare con diversi tipi di clienti, ma anche trattare diversi tipi di prodotti. Abbiamo poi la fortuna di lavorare con  fornitori bravissimi e questo genera una ricerca continua di sapori e novità da proporre.

Quali sono secondo lei i prodotti Made in Italy che non devono mai mancare all’interno di una dispensa?
Sono tantissimi secondo me. Diciamo che ci sono prodotti “base”: pasta, pomodoro, grissini e taralli. Poi c'è la parte fresca dei formaggi, la salumeria ed i vini, per noi un grande punto di forza.

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Progetti futuri…
Stiamo sviluppando un altro marchio che si chiama “Saporini” di cui abbiamo già  aperto un negozio a maggio dell'anno scorso, in un'altra zona della nostra provincia, a Verbier.
La “Chiuch” continuerà a fare importazione e distribuzione di prodotti esclusivamente italiani e da li si venderà ovviamente ai nostri negozi, ma anche ad altri rivenditori, ristoratori, altri grossisti in altre zone del Belgio e tutto il settore H.O.R.E.C.A. .
Abbiamo poi in progetto di aprire un terzo negozio, sempre sotto il marchio “Saporini”, qui in zona. Probabilmente riusciremo a farlo tra ottobre e novembre.
Qui presenteremo sempre il nostro assortimento,ma questo marchio che evoca di più l'Italia e la sua gastronomia,sarà dedicato alla vendita ai privati.

Quale consiglio darebbe ad un ristoratore o imprenditore italiano che vuole diffondere l’autentico Made in Italy all’estero?
Di preoccuparsi prima di tutto della qualità.
Non bisogna mai anteporre il prezzo, è uno sbaglio enorme.
Soprattutto non bisogna cedere alla tentazione di lucrare vendendo un prodotto più economico,ma più scadente. La priorità deve essere quella di avere prodotti di altissima qualità e in Italia non è affatto difficile trovarli, basta cercare e basta volerlo!





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