imagesOggi dopo un po’ di tempo vi racconto la storia di una nonna, che non è proprio la mia ma di un’amica di Nuoro cittadina nel cuore della Barbagia. La storia di Daniela e della sua nonna comincia di domenica mattina e come ogni domenica mattina c’è una nonna che arriva per cucinare il pranzo. Nonna arrivava alle 9.30 del mattino, abitava a 150 metri da noi e le facevamo trovare la cucina pronta per il grande evento;  avrebbe cucinato con sacra osservanza un piatto antico e con ingredienti poveri ma che urlano forte la loro identità.

L’ingrediente principale era la semola rimacinata sarda, la “galleu” verde, dell’ ottima ricotta di pastore  e del prezzemolo…..la ricetta era quella dei meravigliosi ravioli fatti in casa.

Nonna li faceva con il prezzemolo mentre le altre famiglie utilizzavano e utilizzano ancora oggi spinaci o bietole.

La sua scelta derivava da esperienze di vita, carestie e guerre hanno fatto si che la scelta per il ripieno ricadesse su questa piccola erbetta profumata che quasi tutti hanno in vaso o in campo; lei nonostante le cose fossero cambiate adorava riproporre il profumo e il sapore della sua infanzia.

 

Gli ingredienti dei ravioli al prezzemolo per un pranzo della domenica che si rispetti sono:

° 1 kg di farina sarda rimacinata

° rosso d’uovo

° acqua tiepida con sale

° ricotta rigorosamente di pastore

° latte

° prezzemolo tritato

 

Mischiate ricotta, latte e un po’ di prezzemolo ma non troppo perché a nonna piaceva vedere il verde del prezzemolo sul bianco della farina e non il contrario; disponete poi la farina sulla spianatoia e fate un buco al centro, aggiungete le uova e cominciate ad impastare fino a che non otterrete una consistenza soffice ed elastica al punto da poterla pizzicare; spianatela e con un cucchiaino  disponete le palline di ricotta, coprite con l’altra metà della pasta come se fosse una coperta, tagliate con la rotella o la “rosinitta” come la chiamava nonna i vostri ravioli e lessate in acqua salata come della pasta normale; noi li condivamo con un sugo di carne di pecora fatto da mio padre e una grattugiata di fantastico pecorino sardo.

 

 

Per questa ricetta ringrazio Daniela Cabras e sua nonna, per la collaborazione, la pazienza e per la condivisione delle belle tradizioni di famiglia.

Concetta Brunetti

 

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