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Com’è nata l’idea di aprire un’attività all’estero?
Di base è stata una questione puramente economica. Diciamo che all’estero le spese per aprire e mantenere un’attività sono molto più convenienti che non in Italia. Non ero disposto a sacrificarmi così tanto così ho deciso di spostarmi all’estero.


Che tipo di cucina proponete?
La nostra è una cucina tradizionale italiana con in più un menù di pizze in stile romano. Essendo noi anche un piccolo albergo con sole sei stanze cerchiamo anche di mescolare culture culinarie di altri paesi nei nostri piatti così che quando arrivano clienti stranieri a soggiornare da noi possano ritrovare anche solo una piccola parte della loro cucina mescolata a tecniche e ricette italiani. Siamo specializzati in anche in mixology per i drink.


Quali sono i piatti che hanno più successo?
Cerchiamo di avere una carta sempre aggiornata ogni sei mesi con prodotti freschi e di stagione perciò i nostri piatti non sono mai uguali. Fondamentalmente i piatti che riscuotono maggior successo sono quelli a base di pasta.

Le materie prime dove le reperite?
Le nostre materie prime le reperiamo da fornitori locali che importano direttamente dall’Italia. Abbiamo però prodotti solo di qualità e italiani.

Che carta dei vini proponete?
Offriamo una vasta scelta di bollicine: offriamo Prosecco, Franciacorta, spumante Alta Langa e Champagne. Poi proponiamo una vasta carta che include anche rossi e bianchi del territorio e gran parte di questi sono italiani.

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Che tipo di atmosfera si respira nel vostro locale?
Il nostro locale è in stile fiorentino come si può dedurre anche dal nome; all’interno è stato ricreato un ambiente che ricordasse i bistrot francesi ma sempre in stile fiorentino. All’esterno c’è una terrazza di 130 metri quadri con un giardino con vista su un lago e con intorno delle querce secolari e il nostro orto da cui ricaviamo molte delle nostre verdure a chilometro zero. La qualità dei prodotti è tutto per me.

Secondo lei perché la cucina italiana ha così successo all’estero?
Allora secondo me è a causa della bontà degli ingredienti utilizzati. Sono ingredienti buoni e che se usati nella materia giusta possono decretare il successo di un piatto. Poi secondo il mio pinto di vista la cucina italiana attualmente non sta andando nella direzione giusta perché dobbiamo cercare di aggiornare la nostra visione e cercare di aggiornarci un po’ a livello di tecniche di cottura.


Ho visto che fate anche dei bellissimi drink.

Noi siamo specializzati in mixology e tutti i drink sono personalizzati da noi. Non abbiamo una carta dei drink fissa ma sono tutti di natura molto elaborata e specifica. Abbiamo inventato anche una linea di “Cocktail-dessert” che sono un fusion tra i dessert della cucina italiana e il mixology dei cocktail. Diciamo che questo tipo di offerta non ha avuto subito successo ma devo dire che tutti quelli che provano i nostri drink poi tornano perché rimangono soddisfatti; ormai è il nostro miglior biglietto da visita.

Progetti per il futuro?
Ormai da due anni abbiamo aperto una struttura d’appoggio con tre appartamenti e il nostro obiettivo è cercare di ampliare il bacino d’utenza che risiede da noi per poi cercare di avere un riscontro positivo nelle colazioni e di conseguenza anche nel ristorante. L’obiettivo è migliorare quello che già stiamo facendo cercando di fidelizzare il più possibile i clienti così che una volta soddisfatti ritornino da noi.

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Che consiglio darebbe a qualcuno che vorrebbe iniziare a lavorare in questo campo?
Eh diciamo che ad oggi entrare in questo campo più difficile rispetto ad una volta. Ci vuole attitudine e tanta voglia di fare; non è da sottovalutare neanche il fattore conoscenza che purtroppo da quello che vedo manca la maggior parte delle volte. Per esempio io sono nato come cuoco ma successivamente ho imparato tutto quello che ruota interno ad un’attività di ristorazione: la ricerca del prodotto, cercare di stupire il cliente… tutte cose che al giorno d’oggi si stanno perdendo.


ID Anticontraffazione: 19189
Giorgia Maltecca
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