Aumentano gli acquisti di pasta bio in Italia , in netto contrasto con l’andamento stagnante generale dei consumi. Un aumento record del 97 per cento; è quanto emerge da un’analisi della Coldiretti , su base dati Ismea, relativa  al primo bimestre 2011. Un dato molto indicativo che si inserisce in un generale contesto di crescita per l’insieme della spesa domestica, nel settore dei prodotti biologici confezionati (+13%).

Secondo la Coldiretti, oltre alla pasta, a trainare il trend positivo dei prodotti bio ci sono: i prodotti lattiero caseari (+21%), come la mozzarella di bufala, o il latte fresco. Trend positivo anche per i prodotti ortofrutticoli biologici, con punte del 32 per cento per i finocchi e del 28 per cento per le clementine e del 18 per cento per zucchine, broccoli e mele.

Questo risultato è anche merito dei Gruppi di acquisto solidale presenti su tutto il territorio nazionale. I GAS rappresentano una realtà con una grande potenzialità di cambiamento negli usi e costumi dei cittadini, attraverso l’attivazione di filiere corte e solidali.
L’innovatività del modello “a rete” GAS consente di connettere nuove esperienze in un contesto più ampio ed efficace, conservandone e valorizzando la pluralità e la partecipazione capillare. Inoltre, consente aggirare i difetti tipici delle grandi organizzazioni, come burocratizzazione, impersonalità, delega ai livelli centrali, svalutazione dei livelli locali, progressiva normalizzazione e perdita del potenziale trasformativo.
Secondo una nota della Rete GAS – “i cittadini che partecipano ai GAS stanno prendendo coscienza che un certo approccio critico ai consumi implica l’occuparsi di politica: progettare, realizzare o sostenere filiere virtuose e sostenibili impone di entrare nel campo della pianificazione del territorio, dei metodi produttivi, delle regole del lavoro, di come fare finanza.
”L’andamento di mercato, – conclude l’organizzazione agricola della Coldiretti – dove si stima una spesa superiore in 3 miliardi di euro per il biologico in Italia, conferma l’attenzione degli italiani alla qualità della tavola anche in tempo di crisi, accentuata dalle emergenze sulla sicurezza alimentare che si rincorrono”.

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