Il nome «La Tresca» può sembrare inusuale, ma a quanti entreranno nel birrificio di Suno, in provincia di Novara, risuonerà poi del tutto familiare soprattutto pensando alla squisita birra che qui si produce. Una vera e propria delizia, vincitrice di un rinomato premio del quale ci ha parlato il titolare Maurizio Frattini.

Maurizio, grande risultato quest’anno alla Rimini Beer Attraction?

«Sì, è stata una grande soddisfazione l’essersi aggiudicati la prima posizione nella categoria 28 "Birre al Miele" grazie alla nostra Sybarys, una birra concepita nei primi mesi dell’anno, creata con del miele proveniente della Calabria, precisamente dall’Altopiano di Sibari, dal quale appunto ha tratto il nome».

Spillatori
La birra artigianale "La Tresca" è prodotta con metodo tradizionale, non pastorizzata e non filtrata.

Quando ha avuto inizio questa sua passione per la birra?

«Passione è la giusta parola in quanto questa attività non è la mia principale: imprenditore da tre generazioni, non mi stanco mai di affiancare alla mia strada principale altre secondarie, non per importanza ovviamente. Quella per la birra è iniziata nel 1996, proprio agli albori di questa nuova “arte” in Italia, quando insieme a me iniziarono importanti maestri birrai che hanno fatto la storia, come Agostino Arioli. La mia fu all’inizio solo una produzione casalinga, fino al 2012 quando con un mio caro amico, Gianni Grossini, decidemmo di aprire “La Tresca”».


Un nome molto originale per un birrificio…

«In parte sì, anche se in realtà non abbiamo fatto altro che trovare il nome perfetto a quella che era un’attività parallela alle nostre, per le quali ci si incontrava solo per portare avanti un sogno, unendo le nostre passioni. La tresca era il nome perfetto».

Fermentatori
L'impianto dispone di una sala cottura da 20 HL con 3 tini per poter ampliare la produzione fino a 2 cotte giornaliere per ogni tipologia di birra.

Oggi quanti litri di birra producete?

«All’anno siamo sui 2500 ettolitri, divisi in 11 tipi diversi di birre. Abbiamo iniziato con birre molto semplici che piacevano un po’ a tutti i palati e poi da li siamo passati alla produzione di malto, doppio malto, triplo malto, doppio malto di frumento».


Perché avete diversificato o cambiato in alcuni casi la vostra produzione?

«La birra è come un bel vestito: oggi la moda ne detta un genere, domani un altro. Lo stesso con la birra. Oggi molto gettonate sono le birre al luppolo, la cui produzione sta iniziando a prendere piede in Italia, in particolare in Emilia Romagna. Allo stesso tempo la clientela è diventata più attenta e chiede delle tipologie più ricercate: ecco perché, ad esempio, la nascita di Sybarys, dal colore chiaro, quasi aranciato che solo il miele gli può conferire, con al palato dei sentori di frutta esotica e fiori d’arancio. Un altro esempio è la birra Stout a breve in vendita».


Quali caratteristiche avrà Stout?

«Sarà una birra molto sensuale, tutta nuova, fatta con bacche di cacao e propria di profumi caldi e intensi con sentori di liquirizia. Una squisitezza per quanti amano questa bevanda».

Birre

La scelta delle materie prime è il primo passo per garantire la produzione di una birra di qualità.
Le spezie, ad esempio,  provengono da ogni parte del mondo, ne viene quindi sperimentata la perfetta affinità con il prodotto al fine di creare etichette uniche.



Per coloro che volessero provare una vostra birra?

«Abbiamo uno shop on line sul quale potrete facilmente effettuare i vostri ordini e ricevere la birra direttamente a casa. Per quanti invece volessero passare a trovarci vi aspettiamo a Suno, in provincia di Novara, presso il nostro birrificio. Oggi il nostro staff si compone di quattro persone, oltre che io e Gianni, che saranno a vostra disposizione per presentarvi tutte le tipologie di birre».


Obiettivi per il futuro?

«Come ogni azienda che si rispetti avere sempre risultati migliori, crescere e vedere la gente che apprezza la birra che viene prodotta con passione. Ci ripresenteremo inoltre al Rimini Beer Attraction e… speriamo che la sorte (o una buona birra) ci assista!».


ID Anticontraffazione di Eccellenze Italiane n. 7437


Di Valentina Colleoni

Foto
news Discesa dei Candelieri, la festa sarda medievale che unisce il passato al presente Ogni 14 agosto, a Sassari, oltre cinque secoli di storia e tradizione si fondono alla modernità del presente in una scenografica manifestazione religiosa patrimonio UNESCO dal 2013.
Foto
news Agriturismo Poggio Bella Vista, comfort e relax per una vacanza indimenticabile in Umbria   Se amate il contatto con la natura e volete regalarvi una vacanza in cui godere di tutti i suoi benefici per corpo e mente, l’Agriturismo Poggio Bella Vista è la struttura adatta per voi. Immersa tra le colline umbre, precisamente a Badia di Castiglione del Lago (PG), è in grado di regalarvi un panorama indimenticabile e un meritato relax. Avrete la possibilità di soggiornare in uno dei sette spaziosi appartamenti che compongono la struttura. Quest’ultimi sono completi di ogni comfort, dalla lavastoviglie al wifi e muniti anche di divani letto spaziosi e comodi per gli ospiti. Ogni appartamento inoltre possiede un ingresso indipendente. L’arredamento è rustico e caldo per farvi immergere a pieno in un’atmosfera calda e familiare. L’Agriturismo Poggio Bella Vista è in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza, anche quella dei più piccoli grazie al suo ampio e attrezzato parco giochi, munito di una bellissima piscina di dimensioni 18x7 m, completamente a sfioro. Completano la struttura un bar interno, il parcheggio privato e ombreggiato e un laghetto ove effettuare pesca sportiva. Da quando è stato aperto nel 2003 l’Agriturismo Poggio Bella Vista è costantemente in via di crescita ed espansione e attento a soddisfare qualsiasi tipo di esigenza e bisogno di relax. Tra i progetti futuri vi è l’apertura di un ristorante nel quale si potrà degustare piatti umbri con alla base prodotti di alta qualità, naturali e a km 0. Di questo progetto e di tutti i dettagli della struttura ci parla il sig. Stefano in questa esclusiva intervista.
Foto
news Pante Cucina Siciliana: tra modernità e tradizione Il concetto di Pante deriva dall'isola di Pantelleria che è un'isola vulcanica siciliana con scogliere sbalorditive e spiagge di roccia nera. È così che Alessandro Luchetti, Daniel Cabezas e Antonio Facco, hanno deciso di portare l'architettura di Pantelleria e la sua cucina tradizionale italiana con un tocco siciliano in una capitale vibrante come Madrid. Il menu di Pante si ispira alla cucina tradizionale italiana, in particolare di Pantelleria e della Sicilia. Il menù si basa su ricette tradizionali rivisitate in chiave contemporanea, senza perdere l'essenza della gastronomia italiana, ma anzi valorizzandola. Il locale propone piatti di stagione realizzati con materie prime di altissima qualità per diffondere l'eccellenza e la qualità dell'autentica cucina italiana.