Il Garibaldi, la porta di San Quirico
“E’ il nostro modo di raccogliere l’eredità delle generazioni che ci hanno preceduto... I Pellegrini che percorrevano la Francigena fino a Roma, i viandanti, i mercanti di bestie... Ricordi di una cucina povera, ma sana e onesta, che (almeno lei) non sente il peso del tempo che passa” (Dalla carta del Garibaldi)
Siamo con Luca Vagnoli e la sua ‘famiglia allargata’ in un felice connubio tra cucina senese e beneventana.
Al ristorante Garibaldi la proposta in carta è molto eclettica: piatti di pesce con un tocco creativo, menù tradizionali e passione per la terra... ed una pizza che dicono sia ‘molto buona’. Scopriamolo assieme.
Nacque nel 1913 a San Quirico d’Orcia la bottega del maniscalco Giuseppe Garibaldi (appunto, non il padre della Patria della Spedizione dei Mille!) che poi fu un’officina meccanica – grazie alla forte passione per i motori e la Mille Miglia, che qui transita sin dal 1927.
Oggi è un ristorante a gestione familiare: a Luca si affiancano il cognato Antonio di Maiolo, la moglie e la cognata Antonella e Nicoletta Cocchiarella e Laura Inzeo. In origine era stata centrale la figura di Pasqualina Pucino che, per tanti anni (dal ’96 al 2012), aveva lavorato fianco a fianco con il giovane chef nelle cucine dell’Hotel Posta Marcucci a Bagno Vignoni.
Luca non si è fermato a San Quirico: importanti le sue esperienze a Firenze negli storici ristoranti ‘Zibibbo’ e ‘Pane e Vino’ nonché all’Hotel Baglioni, quanto in Svizzera a Mendrisio od al Castello di Velona di Montalcino. Nel 2013 questa grande e festosa famiglia rilevò ‘Il Garibaldi’ - storico ristorante in San Quirico sin dai primi anni ’80 – contando sulla familiarità di vecchi ed ora nuovi clienti. Conosciuto e frequentato per la cucina di mare, Luca volle rinvigorire questa tradizione – con il pesce che oggi arriva fresco e tutti i giorni dal Tirreno.
Incuriositi dalle floride premesse cominciamo il nostro percorso degustativo con dei ‘
Crostoni con polipetti in umido cotti al coccio
’ (8,oo €) con olive e capperi; una cottura a bassa temperatura, a ‘coccio
coperto’, che li rende morbidissimi ed una una battuta di odori delicata ed avvolgente. Sul modello artusiano,
si potrebbe dire, del Polpo alla Luciana. Proseguiamo con un ‘
Risotto ai gamberi rossi di Sicilia crudi e cotti
’ (15,oo €), doppia preparazione, consistenza e temperatura per questo piatto dinamico con gocce di burrata e
profumo di limone di Sorrento Bio: Carnaroli invecchiato dodici mesi, mantecato e saltato in padella con i
gamberi ed i suoi condimenti. Terza proposta una koinè internazionale che fa il verso, o forse un attentato, al
very British
‘Fish and Chips’ - che qui si toscanizza nel ‘
Fisce & Cippse
’ (14,oo €) con filettini di baccalà in
tempura, patate croccanti ed emulsione di balsamico.
Dal menù di terra scegliamo un ‘
Risotto alle erbe officinali toscane
’ (10,oo €), un gran concerto di erbette
aromatiche e silvestri con gocce di stracciatella di bufala e polvere di pomodoro, intenso matrimonio tra la
gastronomia toscana e beneventana.
Non possiamo farci mancare dei ‘ Pici fatti a mano con sugo di guanciale di Cinta Senese e Pecorino Il Vecchio
’ (9,oo €), una sorta di amatriciana ‘nascosta’ frutto di una
ricerca personale dello chef. Ci concediamo inoltre un taglio freddo di una ‘
Tartare di Chianina Igp
’ (14,oo€) con carpaccio di zucchine marinate, alla quale volendo, si possono aggiungere laddove di stagione porcini
e tartufi freschi mentre, della griglia vogliamo assaggiare delle ‘
Bistecchine e coscio di agnello nostrano
’(15,oo €), allo scottadito, allevato nell’Amiata, in una magistrale cottura che ne sigilla le carni ancora
succose.
Non dimentichiamo le crostate fatte in casa di Antonella con il sapido burro francese, esclusivi
hand-made desserts a fine pasto, da gustare anche nel bar, a colazione, con generose porzioni.
Info e prenotazioni: Il Garibaldi Ristorante (hotel e bar), Via Cassia 17, San Quirico d’Orcia (Si) / Tel. 0577 898315 / Cell 347 9547786.
La struttura dispone anche di un hotel con dodici camere.