fichi

Salerno – Complimenti all’azienda Oleastrum Factory di Ogliastro Cineto, insignita del “Premio Medusa” per la loro produzione del fico bianco del Cilento DOP elegantemente impreziosito con mandorla e gocce al rum .
L’importante riconoscimento proviene dalla Fondazione Accademica “Sapientia Mundi” ,  la quale in vista dell’Expo 2015, ha condotto negli ultimi due anni un’approfondita ricerca sulle nicchie di eccellenza dei prodotti di qualita’ figli del suolo nazionale.

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Nel corso della disamina sono stati testati circa duecento alimenti che uniscono all’eccellenza di sapori antichi l’accertata salubrita’.
Partendo dalla degustazione del cibo, si e’ infatti passati alla fase di verifica delle qualita’ salutistiche e nutritive degli elementi contenuti.
I fichi dell’azienda di Ogliastro sono quindi stati elevati sul podio dei migliori , un sentito motivo di orgoglio per il primo cittadino Michele Apolito e per la delegazione composta da Donato Marmo, Antonello Musso, Dino Palma, Paolo Ruggiero , che hanno ritirato il premio presso l‘Università La Sapienzadi Roma.

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Investighiamo ora le radici storiche di questa delizia.
L’introduzione nel Cilento del fico e’ avvolta dalle nebbie dei tempi, sembra addirittura essere antecedente al VI secolo a. C., ad opera dei coloni greci che in quest’area avevano fondato diverse poleis.
In numerosi antichi documenti di successiva epoca romana appare evidente come il fico essiccato sia stato assurto a simbolo identificativo dell’intera area:Catone, e poiVarrone, ne raccontavano il diffuso utilizzo come base alimentare della manodopera impiegata nei lavori dei campi.

Il “Fico Bianco del Cilento” DOP si e’ andato quindi gradualmente affermandosi, dalla veste di “pane dei poveri” , come un tempo veniva considerato, ad alimento pregiato da consumare soprattutto nel periodo natalizio.
Le piante di fico da millenni hanno così contribuito a caratterizzare il paesaggio rurale del Cilento diventandone, insieme all’olivo – altro grande big – l’icona della locale civiltà contadina : la zona di produzione abbraccia ben 68 comuni, posti a sud di Salerno, dalle colline litoranee di Agropoli fino al Bussento e in gran parte inclusi nell’area de l Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano .

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Dopo la sterilizzazione, inizia la lavorazione artigianale durante la quale i fichi vengono pressatia manocon la tecnica che in dialetto cilentano viene detta “impaccare” .
Tale usanza ha attraversato le generazioni, tramandata da padre in figlio, giungendo nel III Millennio inalterata nello spirito della tradizione artigianale .
In seguito i fichi vengono farciti con mandorle o noci, aromatizzati con scorza di limone e finocchietto selvatico e infine ricoperti di cioccolato fondente, zucchero di canna o lasciati dorare semplicemente in forno.

I frutti del fico non sono solo un goloso alimento ma possiedono anche buone proprietà salutari : i semi, le mucillagini, le sostanze zuccherine contenute esercitano delicate proprieta’ lassative utili, per esempio, ai bambini.
Inoltre nel frutto fresco sono contenuti enzimi digestivi che facilitano l’assimilazione dei cibi, manganese, calcio, bromo e vitamine A, B1, B2, PP, C; il fico è ricco anche di potassio, ferro e calcio ed è indicato quindi per le ossa e i denti, per mantenere efficiente la vista e proteggere la pelle.

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