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Qualità senza compromessi nel pieno rispetto della tradizione
La campagna Ragusana è prima dolce e poi aspra nel suo insieme, le zone pianeggianti dolcemente degradano verso coste basse ed uniformi, accompagnate da una ragnatela di bianchi muretti a secco che si perdono tra le dune sabbiose e le scogliere del mare cristallino. Qui i terreni sabbiosi favoriscono l’allevamento di uve autoctone, dove il Cerasuolo di Vittoria è il vino territoriale d’eccellenza ed unica D.O.C.G. della Sicilia e che nascono dalla fertilità di queste terre caratterizzate da componenti sabbiose di natura calcarea e silicea. Dal mare alla collina, gli uliveti secolari alternano la loro presenza a quella dei maestosi alberi di carrubi e i filari di uve di Frappato e Nero d’Avola circondano antiche dimore storiche e moderne cantine in un meraviglioso intreccio tra passato, presente e futuro. E proprio da questa ferma volontà di dare continuità alle tradizioni di questo incantevole territorio, oggi, percorrendo la strada che da Roccazzo porta ad Acate, si rivede Tenuta Santo Spirito sulla destra, finalmente nella sua originale bellezza e presentata agli ospiti da un viale di cipressi pronti ad accoglierli. La nostra passione e il profondo rispetto per le tradizioni del luogo sono stati gli abili maestri di questa attenta e rispettosa opera di “ristrutturazione”, come si direbbe adesso, ma che noi preferiamo definire “restituzione” al territorio, alla gente e a chi vorrà vederla e apprezzarla insieme a noi. Da questa terra baciata dal sole e accarezzata dalla brezza marina, i vini di Tenuta Santo Spirito prendono vita e si colorano di “aMarAnto”, “Chiarestelle” e “Le Bacche Nere”.
Tenuta Santo Spirito aderisce al progetto SOStain, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana, con l’obiettivo di perseguire uno sviluppo rispettoso dell’ambiente, socialmente equo ed economicamente efficace.


Vini
Non ci conformiamo a uno stile prestabilito, ma lasciamo fare alla natura, e a lei, la vite, che sa armonizzare insieme al sole e al terreno l’evolversi della stagione.
Produciamo quindi in tiratura limitata vini autentici e liberi da schemi utilizzando esclusivamente vitigni autoctoni come il Nero d’avola, il Frappato, il Grillo, e l’Insolia per esaltare la tipicità del territorio di origine. Tutti i nostri vini sono frutto di coltivazioni biologiche e a denominazione di origine controllata.
Con grande soddisfazione di tutti noi e dei nostri collaboratori, “aMarAnto 2016”, il Cerasuolo di Vittoria D.O.C.G., il nostro prodotto più rappresentativo e che porta in etichetta la dedica al nome dei nostri figli Mario e Antonio, ha ricevuto il riconoscimento “Best100 Wines 2019” dalla giuria di Golosaria coordinata dai giornalisti enogastronomici Gatti e Massobrio.





  Tenuta Santo Spirito Contrada Serra D'Elia
97019 Vittoria (RG)
italia


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aziende agricole TENUTA DEL NACCHERO - AZIENDA AGRICOLA PAOLA PACI

Il 1 Marzo 2020 nasce ufficialmente la Tenuta del Nachero, Azienda Agricola Paola Paci, un’azienda giovane e fresca, nella periferia di Empoli, leggermente in collina.


20 ettari di terreno, dove trovano ospitalità più di 2000 ulivi di varie cultivar che producono olio di ottima qualità, al centro la casa patronale costruita nel 1970  su progetto di mio padre che voleva che noi figli crescessimo in campagna, lontano dai vizi della città, in mezzo ad uliveti e vitigni che lui stesso amava curare come passatempo.

Il nome Tenuta del Nacchero, per onorare la memoria di colui che noi credeva ed ha creduto fino al suo ultimo respiro di vita : mio fratello.

Nacchero era infatti il suo soprannome, a significare una persona piccola e minuta, ma con qualità enormi, e lui era così…. Piccolo d’animo, ma con grandi qualità di grande cuore.

Mi ha sempre incoraggiato a tentare sempre in qualcosa di nuovo, ed infatti a lui si deve la produzione di ottimo Passito d’uva bianca stagionato 5 anni in botti di rovere, ottimo con i cantuccini e buonissimo per la preparazione della torta di mele contadina toscana.


La nostra è stata una scelta di vita, una vita dedicata alla campagna, la nostra campagna.

Non contenti della nostra produzione di olio extravergine di oliva, abbiamo voluto sperimentare un nuovo prodotto per la nostra terra, lo Zafferano.

Da sempre sono stata innamorata dai colori intensi di questi piccolo prezioso fiore, che cresce e vive solo pochi istanti.

Lo zafferano, da molti chiamato oro rosso, è ricco di proprietà antiossidanti che portano benefici anche al cervello aumentando le capacità di apprendimento e rallentando i processi degenerativi dell’Alzahimer, ma è utilizzato anche in cosmetica e primo fra tutti, in cucina.


Allora perché non tentare qualcosa di innovativo con questo splendido fiore!!!

Nasce il nostro olio aromatizzato allo Zafferano, una prelibatezza raffinata dal sapore equilibrato tra il fruttato, aromatico ed amarognolo, tipico dello zafferano. Anche odore e sapore rimandano alla tradizione ed al passato, l’olio allo zafferano è indicato per il condimento dei primi piatti e delle carni bianche.

Abbiamo voluto sfruttare anche le proprietà digestive di questa pianta, creando un limoncello aromatizzato allo zafferano, ideale come fine pasto.

Al primo sorso di degusta il limoncello delicato e profumato, che lascia poi spazio ad un retrogusto amarognolo e un po' affumicato dello zafferano…una delizia per il palato.


Il nostro fiore all’occhiello è però l’olio, ricco di antiossidanti e polifenoli che aiuta a combattere l’invecchiamento cellulare e favorire il ringiovinimento cellulare.

E’ un prodotto che vanta una conservazione puù duratura nel tempo, di colore verde scuro ha note forti di fruttato, appena franto è leggermente piccante, grazie al fatto che durante la frangitura alcune foglie vengono macinate, il retrogusto piccante svanisca però man mano che l’olio si deposita… lasciando intatto il sapore fruttato e delicato che rende i piatti deliziosi.


Quest’anno abbiamo suddiviso le nostre cultivar di oliveti in tre tipi: monovarietale leccino, monovarietale frantoiano e multi varietale.

L’olio di cultivar leccino 100% produce un olio dal profumo delicato ed elegante con sentori di olive fresche appena raccolte, leggermente fruttato, il sapore ampio e armonico ricco di note dolci e una lieve intensità di amaro e piccante in giusto equilibrio.

Di colore verde molto chiaro, con riflessi dorati, la tempestiva raccolta e molitura consente di ottenere un gradi di acidità molto basso ( 0.1 %)


E’ ottimo su pesce, carni bianche, verdure, esalta il sapore dei piatti complessi e speziati.

L’olio di cultivar frantoiano è un olio denso e  aromatico, di colore verde scuro, all’olfatto si percepisce nettamente l’oliva, con i suoi sentori di erba fresca e amari del carciofo, accompagnati da una nota pungente.

Al gusto si può definire fruttato, amaro, piccante, ritroviamo il sapore netto dell’oliva, è ottimo come condimento su carni alla griglia, bruschette al pomodoro e zuppe di legumi.


Invece l’olio multi varietale raccoglie in sé tutte le caratteristiche dell’olio tipico toscano, racchiude in se le tre cultivar più coltivate nelle nostre terre, leccino, moraiolo e frantoiano, pieno e avvolgente, è fine e di carattere, amaro deciso e piccante deciso in modo ben armonizzato.

A noi piace molto sperimentare, cos’ da un anno a questa parte sono nati gli olio aromatizzati della Tenuta del Nacchero.


Primo fra tutti l’olio extravergine di oliva aromatizzato al limone, un connubio fra olio e limone, che sprigionano in maniera reciproca freschezza e ricchezza di sapori.

Ottimo in estate su bruschette, insalate fredde, pasta fredda.

Ma da noi c’è aromatizzato e aromatizzato, per chi gradisce un sapore nuovo, fresco e solare, beh… il nostro aromatizzato menta e lime è il prodotto giusto.


Nato da una scommessa con mio figlio, è stato un successo per l’estate 2022.

Oltre a questi, produciamo anche olio aromatizzato al ramerino, alla salvia, al prezzemolo e aglio…

Una fantasia di olii per rendere più ricca la tavola.


Nel mese di Maggio produciamo una chicca, solo per il mese di maggio… quando le rose rosse del nostro roseto fioriscono per la prima volta, al mattino presto, quando ancora sono bagnate dalla rugiada della notte, i petali vengono raccolti e messi a macerare nello zucchero, resteranno così per due notti, dopo di chè viene filtrato ed imbottigliato.


Nasce così lo sciroppo alle rose del Nacchero, ottimo per insaporire le macedonie di frutta, ottimo sul gelato, ma ottimo anche come calmante della tosse, un vecchio rimedio della nonna.

Insomma alla Tenuta del Nacchero, non ci fermiamo mai… le idee ci sono, sono tante, e piano piano sperimenteremo… siamo aperti a tutte le strade.


Ci piace produrre marmellate fatte in casa, con i frutti dei nostri terreni.


Quest’anno abbiamo sperimentato una linea cosmetica con Shampo, Bagno doccia, Crema viso anti age, Maschera per il viso, cercando di sfruttare le proprietà delle nostre olive, grazie ad un laboratorio cosmetico che ha realizzato per noi questi prodotti.


Ogni anno cerchiamo di stupire i nostri clienti con prodotti legati alle nostre coltivazioni, genuini e freschi.


Questi siamo noi… siamo la Tenuta del Nacchero.

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aziende agricole CASCINA SANTO STEFANO

cascina santo stefano azienda agricola biologica, nasce dalla passione e il rispetto della nostra terra

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aziende agricole OLIO IL MORINO - AZIENDA AGRICOLA DI MORINI ELENA

Un ritorno alle origini, con la voglia di riscoprire gli antichi sapori genuini che la terra ci dona

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ristorazione CANTINA DI QUISTELLO

La Cantina Sociale di Quistello è nata nel 1928. Sono passati dunque 90 anni da quando un gruppo di
viticoltori la costituì.


Ci piace però pensare che la nostra Cantina fonda le sue radici in una storia ben più antica. Una storia fatta tanto di contadini quanto di poeti. Una storia che rimanda a tempi davvero lontani!


La zona di produzione del Lambrusco Mantovano è infatti una zona di antichissime tradizioni viticole e gastronomiche e per trovare le prime tracce di “Labrusca” o “Lambrusca”, come erano inizialmente chiamati i vigneti da cui deriva il nostro vino, è necessario volgere lo sguardo al passato.


A pochi km a sud est di Mantova, ad esempio, sorge un importante abitato etrusco del VI_IV sec a.C: il Parco Archeologico del Forcello. Il Forcello, che si trova nel Comune di Bagnolo San Vito, ha restituito una ricchezza e varietà di reperti davvero eccezionale. E tra questi non sono mancate preziosissime anfore da trasporto per vino.


Questi ritrovamenti supportano la tesi secondo cui il vino locale fu a lungo oggetto di esportazione.
La via marittima adriatica che giungendo dall’Egeo, sfruttava gli scali portuali di Adria e Spina, permetteva infatti di raggiungere in maniera abbastanza agevole la pianura padana, attraverso i percorsi
fluviali.
La “Labrusca” fu conosciuta oltre che dagli Etruschi anche dai Romani. Alcuni precisi riferimenti di scrittori latini nelle loro opere possono essere considerati, in tal senso, dei preziosi documenti, sulla presenza di questo vitigno e su come esso fosse conosciuto anche dalla popolazione Romana.


E’ di quasi 2000 anni fa, ad esempio, la citazione della “Vitis Labrusca” nella quinta Bucolica del poeta mantovano Virgilio che fu, evidentemente, un testimone prezioso e diretto della presenza del vitigno lambrusco nel territorio mantovano!


A tutt’oggi non è possibile risalire con precisione a quando sia stata presa in considerazione la coltivazione della vite Labrusca nel modo in cui viene concepita nei giorni nostri!
Di certo la coltivazione della vite assume un valore fondamentale alla fine del secolo XI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po. I monaci stabilivano agli affittuali il pagamento di un tributo annuo (la preménda). L’economista Ugo Ruberti rese noto come i contadini, utilizzassero l’uva dei vigneti del Lambrusco per assicurarsi un vino di alta qualità molto apprezzato dai monaci per il gusto, il profumo ed anche il colore intenso. ( Del resto già Plinio il Vecchio nella Naturalis
Historia scrive “… la vitis vinifera le cui foglie, come quelle della vite Labrusca, diventano di colore
sanguigno prima di cadere…”…)


A Ugo Ruberti, studioso quistellese, esperto d’agricoltura e viticoltura, si deve la scoperta del vigneto autoctono Grappello Ruberti. Testimonianze storiche di questo vitigno sono presenti dai primi del ’900, quando il famoso ampelografo Dal Masso dichiarò in un convegno del 1939 che per moltissimo tempo il Grappello Ruberti era stato l’unico vitigno coltivato in questa zona.
Nel 2013 il ministero dell’Agricoltura ha ufficialmente riconosciuto il Grappello Ruberti come vitigno la cui uva autoctona “è diffusa soprattutto nell’Oltrepò mantovano e in particolare nell’area della Cantina sociale di Quistello”!


Quella che in maniera semplice vi abbiamo raccontato non è che una parte di una storia davvero suggestiva che abbraccia secoli, popolazioni e territori!
E’ la storia di un vino che amiamo e a cui dedichiamo il nostro lavoro con impegno e passione consapevoli del privilegio che abbiamo nel portare avanti questa storia tanto lunga quanto speciale.


Produzione Cantina di Quistello:
Vini Rossi frizzanti: 80 Vendemmie Rosso (Lambrusco IGP di Quistello), 80Vendemmie Rosato (Lambrusco IGP di Quistello), Gran Rosso del Vicariato di Quistello (Lambrusco IGP di Quistello), Lambrusco Mantovano DOP (Lambrusco Mantovano DOP).

Vini Bianchi frizzanti: Gran Bianco di Quistello (IGP bianco Quistello), Dolce del Vicariato di Quistello (IGP bianco Quistello), Bianco Trebbiano ((IGP bianco Quistello).

Spumante Metodo Classico Brut: 1.6 Armonia

Mosti Cotti: Vin Cot, (riduzione di mosto di Grappello Ruberti di Quistello DE.CO. di Quistello).