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Com’è nata la sua passione per la cucina italiana?

Il ristorante Elba, l’Angolo del Gusto nasce in seguito a varie esperienze e decisioni prese in qualità di chef direttivo in varie strutture dell’Elba. In questo progetto abbiamo unito il “tradional food” con il vegano e il vegetariano perché da indagini di mercato ci siamo subito resi conto che le richieste erano molto alte in questo settore. La mia passione però resta la cucina mediterranea. Io vengo dalla Puglia e prediligo molto la cucina del mio paese di origine perché è una cucina altamente genuina. All’interno del nostro ristorante si trovano i veri e autentici prodotti Made in Italy che spaziano dalle orecchiette all’olio extravergine di oliva.


Cosa significa per lei “mangiare sano e mangiare bene”?

Purtroppo siamo tartassati da video e programmi che diffondono la cucina elaborata e gourmet. Io prediligo la semplicità unita alla genuinità e la qualità. Bisogna infatti prestare molta attenzione ai prodotti che si utilizzano. Quest’ultimi non devono assolutamente coprire i sapori ma piuttosto valorizzarli.

Quanto conta l’estetica per lei nella presentazione di un piatto?

Quando si presenta un piatto è normale che bisogna offrirgli un contrasto di colori. Se il piatto è bianco si tende a creare un contorno di verde e rosso per dar vita ad un vero e proprio contrasto di luce. L’occhio vuole la sua parte. Si mangia prima con gli occhi e poi col sapore. È giusto dare una buona presentazione al piatto che deve essere equilibrata e non pacchiana, esagerata. Inoltre la scelta dei prodotti devono essere conformi al piatto stesso.

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Che tipo di atmosfera troviamo presso Elba L’angolo del Gusto?

Gran parte delle nostre recensioni si basato sull’accoglienza. Noi facciamo sentire accolti i clienti, siamo disponibili e preparati nel cercare di soddisfare le loro esigenze e orientarli verso i piatti che proponiamo. Per noi è importante il fattore umano. Chi viene a mangiare da noi non è un semplice cliente. Di fatti ci teniamo a farlo sentire parte di un ambiente familiare come se fosse a casa. Con l’esperienza ho capito che il cliente vuole sentirsi coccolato e considerato e non abbandonato a se stesso quando sceglie un piatto da gustare.

Quali sono le specialità che dobbiamo assolutamente assaggiare?

Le orecchiette di grano arso con le cime di rapa, la cucina di pesce da quello crudo a quello cotto. Noi valorizziamo molto i sapori del mare, non li nascondiamo. Siamo specializzati anche nelle carni. Un altro primo molto richiesto sono i paccheri col pesto di cavolo nero. Abbiamo un menù tutto da esplorare e vario. Comprende anche primi vegetariani e vegani e piatti tipici dell’Elba come la sburrita di baccalà.

Com’è strutturata la carta dei vini?

Comprende etichette provenienti da quasi tutte le regioni italiane. Naturalmente privilegiamo i vini elbani e quelli pugliesi.

Secondo lei qual è la parte più bella di questo lavoro…

Non le nego che dopo quarantun anni diventa difficile fare questo lavoro. Le esigenze sono molteplici. La parte più bella è il contatto umano. Col cliente si arriva a parlare di tutto anche di cose personali. È bello quando ci chiedono consigli sui piatti. Quando il cliente è contento mi sento soddisfatto.

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Secondo lei un bravo chef al giorno d’oggi quali competenze e capacità deve possedere?

Uno chef non è soltanto colui che cucina. È colui che manda avanti una brigata, un gruppo di ragazzi diversi che svolgono diverse mansioni e provenienza sociale diverso. Un bravo chef deve saper gestire in maniera eccellente il suo team senza fare discriminazioni. Tutti devono lavorare insieme e scambiare le varie opinioni. Noi a fine servizio ci riuniamo per confrontarci.

Quanto conta la formazione in questo settore?

Conta tanto ma purtroppo gli istituti alberghieri d’oggi sono di basso. Ce ne accorgiamo quando accogliamo dei stagisti nella nostra struttura. È l’esperienza e l’umiltà che aiutano tanto in questo settore. Purtroppo l’essere umili manca molto nelle nuove generazioni che dovrebbero ascoltare di più e essere pronti ad apprendere da chi ha più esperienza.


ID Anticontraffazione: 13638Mariangela Cutrone


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notizie Ristorante Mario Linea gastronomica, il regno del Made in Italy di alta qualità in Olanda   Nel villaggio olandese di Neck, vi è un ristorante chiamato Ristorante Mario in cui è possibile gustare l’alta qualità della cucina italiana preparata con amore e professionalità da circa cinquant’anni. Nel corso degli anni il Ristorante Mario ha sempre rispettato la tradizione autentica di un’arte culinaria che necessita di amore, dedizione e professionalità. Questo ristorante nasce dalla passione per l’autentico Made in Italy della famiglia Uva che ha voluto diffondere le ricette della sua terra d’origine come una vera e propria “missione di vita” da perseguire quotidianamente con perseveranza, coraggio ed entusiasmo. Nel corso degli anni questo locale piccolo, ma tanto accogliente, in cui si respira l’atmosfera cordiale e amichevole che ci contraddistingue all’estero, si è evoluto. Da pochi anni è stata lanciata una linea di prodotti gastronomici provenienti dal Sud Italia, selezionata con tanta minuzia e dedizione al fine di far conoscere specialità che in pochi conoscono all’estero. Della tradizione culinaria italiana infatti c’è molto da sperimentare e assaggiare. Grazie a questa linea gastronomica avrete l’onore di assaporare gusti nuovi e autentici. La famiglia Uva, tramite Il Ristorante Mario, ha anche fondato una scuola di cucina professionale che consente di apprendere competenze e capacità del settore, preziose per chi vuole costruire una propria carriera in questo settore tanto rinomato all'estero. In questa esclusiva intervista il signor Antonio ci parla di questo ristorante stellato dalle origini all’evoluzione che nel corso degli anni ha subito senza tralasciare l’autenticità e l’alta qualità del Made in Italy che lo caratterizzano e nella quale risiede la chiave del suo successo pluriennale.
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notizie Una gustosa sosta a…  Otranto (LE) Perla del Salento, dalle lunghe spiagge bianche e con un ricco patrimonio architettonico. Otranto è un’antica città fortificata: lo testimoniano le mura difensive, la Porta Alfonsina e il castello aragonese, voluto da Fernando I D’Aragona nella seconda metà del Quattrocento.
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notizie Cammino Garibaldi, convivialità e creatività per una cucina genuina e di qualità   Nel centro di Perugia, in pieno Corso Garibaldi, vi è il ristorante Cammino Garibaldi che si caratterizza per la sua atmosfera conviviale e soprattutto per il cibo di qualità che rispetta le tradizioni di un territorio che ha tanto da offrire dal punto di vista gastronomico e non solo. In questo locale, che rimarrà impresso nella vostra memoria, potrete gustare le specialità tipiche umbre grazie ad una vasta selezione di primi piatti a base di prodotti tipici come funghi e tartufo. Immancabile è la carne alla brace che prevede tante varianti e potrà essere accostata ad un vino di qualità, rigorosamente umbro.