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Com’è nata l’idea di aprire una pizzeria in Germania?

Ormai è un’avventura iniziata 30 anni fa. Sono partito dall’Italia avendo come appoggio solo mio fratello e con lui ho aperto questa pizzeria che poi ho rilevato completamente. Siamo aperti da ben 30 anni, anzi per la precisione 31 a luglio di quest’anno.


Come definirebbe la sua cucina?

La mia cucina è classica italiana ma adeguata un po’ ai gusti della popolazione tedesca. Di base tutte le ricette sono campane ma con alcune preparazioni modificate per venire incontro alla mia clientela.


Usa materie prime di origine italiana?

Sì sì tutti i prodotti sono di origine italiana. Importiamo tutto dalla farina alla pasta passando per l’olio EVO e anche i pelati per preparare i sughi.


Qual è il piatto che ha più successo?

Il piatto che va di più è sicuramente maccheroni ai quattro formaggi. Anche le nostre pizze sono molto richieste, una delle più richieste è la nostra bianca con rucola, scaglie di parmigiano, pomodorini e prosciutto di Parma.


È importante per lei trasmettere la tradizione della pizza?

Beh direi di sì, è fondamentale. Io sono anche napoletano perciò diciamo che è una questione proprio personale. Inoltre, io sono anche istruttore di una nota scuola di pizze perciò mi attengo alle norme e ai prodotti della nostra terra. Io faccio la classica pizza napoletana.


Che atmosfera si respira nel suo locale?

Direi che all’interno si respira un’aria prettamente casereccia se così si può chiamare. Un clima molto familiare come se si mangiasse a casa propria, questa è una cosa che ci caratterizza essendo noi un’attività a conduzione famigliare.

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Secondo lei sono importanti i social per la promozione della vostra attività?

Allora sì sono importanti soprattutto per attività appena aperte o che hanno bisogno di farsi conoscere. Ma onestamente essendo aperti da 30 anni noi lavoriamo ormai con una clientela abituale o che comunque è venuto a conoscenza del nostro locale attraverso il passaparola. Diciamo anche che i social sono adatti ad una clientela più giovane che da noi magari non viene abitualmente. Il nostro target è indirizzato più su una clientela di mezza età o comunque famiglie.


Secondo lei qual è il segreto del successo della cucina italiana

all’estero?

Perché secondo me è la cucina migliore al mondo. Dipende ovviamente da chi è dietro i fornelli, qui in Germania ci sono molti ristoranti italiani ma che poi hanno tutta la squadra straniera che non conosce a fondo le nostre tradizioni e che non farà mai degli ottimi piatti. La cucina italiana è buona solo se c’è qualcuno di competente che la prepara.


Che consiglio darebbe a qualcuno che volesse introdursi in questo mondo?

A dir la verità io sconsiglierei a chiunque di aprire un’attività in questo settore dato il periodo storico che stiamo vivendo. Bisogna dire che chi fa questo mestiere deve rinunciare a molte altre cose, si rinuncia al tempo libero. Tutte le festività sono precluse perché sono quelli in cui si lavora di più… insomma o si ha davvero la passione per questo lavoro oppure io sconsiglierei di approcciarmi a questo mondo.


Progetti per il futuro?

Ormai sto già lasciando il testimone ai miei figli, non ho intenzione di aprire altri locali. Diciamo che sto pian piano ritirandomi dalla gestione del ristorante lasciando più spazio a loro che spero seguiranno la linea che ho dato e che sembra aver funzionato per tutti questi anni.


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Giorgia Maltecca


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