Sode per la colazione, dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate o consumate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali, saranno circa 400 milioni le uova di gallina consumate durante la settimana Santa. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione della Pasqua.

Nel sottolineare che si tratta di un numero superiore di quasi dieci volte a quelle di cioccolata e che ad essere preferite sono quelle garantite senza ogm e biologiche che fanno registrare un aumento record negli acquisti familiari del 7 per cento nel 2010. Una tradizione, quella delle uova “naturali”, che – sottolinea la Coldiretti – resiste nel tempo con piatti come “vovi e sparasi” in Veneto, torta pasqualina in Liguria, la pastiera in Campania e la scarcedda in Basilicata continuano a rimanere presenti sulle tavole della Pasqua.

Complessivamente si stima che  gli italiani spenderanno quasi 100 milioni di euro nell’acquisto di uova di gallina da consumare direttamente o nella preparazione di primi piatti e dolci, con un risparmio notevole rispetto alla cifra spesa per quelle dolci di cioccolato.

Un continuità nel segno della tradizione
Si rispetta quindi la tradizione che fa risalire l’usanza di considerare l’uovo come simbolo di rinascita e buon augurio in Occidente al 1176, quando re Luigi VII rientrò a Parigi dopo la II crociata e per festeggiarlo il capo dell’Abbazia di St. Germain des Pres gli donò metà dei prodotti delle sue terre, incluse un gran numero di uova che furono poi dipinte e distribuite al popolo. Una usanza tramandata dai persiani che, già cinquemila anni fa, festeggiavano l’arrivo della primavera con lo scambio delle uova “portabene” contro pestilenze e carestie secondo un rito che resiste ancora ai giorni nostri.

Negli ultimi 30 anni i consumi nazionali di uova sono aumentati raggiungendo la cifra record di 13 miliardi di pezzi all’anno che significa una media di circa 218 uova a testa, quasi interamente Made in Italy. Nel corso del 2010 una performance particolarmente positiva è stata ottenuta dalle uova di produzione biologica, che hanno fatto registrare un +7 per cento rispetto all’anno precedente e si sono classificate come il prodotto più importante tra i prodotti bio confezionati.

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