Il vice ministro allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, Adolfo Urso giovedì a Skopje, insieme al presidente dell’Ice Umberto Vattani e ai dirigenti di Simest, Sace e Finest, aprirà i lavori del primo forum economico bilaterale e guiderà una delegazione di circa 50 imprese. L’interesse politico del governo italiano e di tutta l’Unione europea per lo sviluppo dei rapporti politico-commerciali con la Macedonia, è quello di promuovere al massimo l’integrazione regionale, al fine di stabilire una sempre più attiva cooperazione bilaterale.

Avendo ottenuto lo status di candidato all`Ue e parallelamente proseguito all`ammodernamento delle sue strutture in vista dell`adesione alla Nato, la Macedonia sta diventando un interessante mercato per le imprese italiane del settore energia e ambiente, infrastrutture e meccanica.Il vice ministro Urso incontrerà il ministro dell’Ambiente, Nedzat Jakupi, il ministro dei Trasporti, Mile Janakieski e firmerà una dichiarazione congiunta per la promozione della collaborazione economica e degli investimenti bilaterali. La visita di Urso in Macedonia, a pochi giorni dalla missione in Kosovo, rientra nel Piano Balcani promosso dal ministero dello Sviluppo economico che ha come obiettivo di incrementare gli investimenti italiani nell’area e di portare il nostro export oltre i 10 miliardi di euro entro l’anno.

Considerata la dipendenza dai settori ad alto impiego di mano d’opera e ad alta sensibilità alla volatilità dei prezzi, ultimamente il governo di Skopje sta cambiando la struttura dell’industria favorendo gli investimenti esteri nei settori ad alto impiego di tecnologia e capitale. A tale scopo sono state istituite delle “zone di sviluppo tecnologico e industriale”, a regime particolarmente favorevole per gli insediamenti produttivi delle imprese estere. Nel biennio 2007-08 imprese italiane leader del settore energia hanno già realizzato importanti progetti, per un ammontare di oltre 50 milioni di euro, riguardanti produzione di energia di biomassa, efficienza energetica nei grandi impianti produttivi, costruzioni di centrali idroelettriche, utilizzo delle acque geotermali per investimenti. Adesso è il turno delle medie imprese. A Skopje giovedì il vice ministro Urso presenzierà alla firma del contratto di una società campana produttrice di tubi flessibili per fluidi con il governo macedone per l’investimento nella zona franca di Skopje.
L’interscambio dell’Italia con la Macedonia ha fatto registrare nel 2009 un aumento di circa 56 milioni di euro rispetto all’anno precedente realizzando così un surplus di 25 milioni. Incoraggianti i dati di gennaio 2010: l’export tricolore ha conosciuto un aumento, rispetto allo stesso mese del 2009, pari al 20 per cento. Le importazioni italiane dalla Macedonia nel 2009 hanno subito, rispetto al corrispondente periodo del 2008, una contrazione del 29 per cento, passando da 255 a 181 milioni di euro Dal punto di vista regionale il 22 per cento dell’export italiano in Macedonia proviene dalla Lombardia, seguono il Veneto e l’Emilia Romagna, Le nostre esportazioni in Macedonia sono basate su prodotti delle attività creative, artistiche e d’intrattenimento, articoli in pelle e autoveicoli. Per quanto riguarda gli Ide italiani – modesti anche se in crescita – si registra un aumento delle iniziative volte alla creazione di filiali di imprese italiane o di joint-venture nel paese.

Fonte: Il Velino

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