da Luca Bisteccheria, Trattoria, Pizzeria.

"In questa casetta la nonna Agnese ci cucinava spesso così non “sporcava” la cucina vera e io ho ricordi un po' sbiaditi di cene col caminetto acceso e odori e profumi forti come lei.

Il pollo fritto con la pastella, il coniglio abbrustolito nel tegame di ferro, la crema pasticcera che se ci trovi un grumo è solo la scorza del limone e soprattutto le mitiche patate tagliate a pezzi grossi affogate nell'olio per una mattinata intera sempre sotto lo sguardo attento e severo della nonna che quando le mettevi in bocca era come se avvenisse una magia tanto erano buone.

Non è tanto il menù che vorrei ripescare dai ricordi quanto l'attenzione, la cura quasi maniacale, l'amore che c'era nei piatti anche nei più semplici di quella cucina di altri tempi.
E questa cura sicuramente partiva dalla ricerca degli ingredienti, perchè nella zuppa ci voleva quella verdura e non un'altra,perchè il coniglio doveva essere dei suoi giustiziato in loco e non un coniglio qualsiasi, perchè nelle patate ci doveva assolutamente essere il rosmarino e così per ogni cosa. Perchè noi siamo fatti di corpo e anima e si deve cercare il bene dell'uno e dell'altra e anche mangiare può soddisfare questa necessità ,già perchè non si mangia solo con la bocca ma anche con gli occhi e il naso ed i colori e i profumi prima ancora dei sapori regalano sensazioni che evocano ricordi che provocano emozioni."
La cena come una specie di rito, un momento in cui si riesce a tenere tutto il resto fuori, siamo noi, il piatto che abbiamo davanti, i compagni che insieme a noi condividono questo momento e basta. Liberi, sereni, coccolati e viziati per una volta niente e nessuno che ci disturba, nessun problema che ci assilla la mente come se il tempo si fermasse e la terra interrompesse il suo moto: godiamocelo tutto prima che la giostra si rimetta a girare!