PROMOSERVICE S.R.L.
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ECCELLENZE CORRELATE
E’ una questione di stilepizzeria-spaghetteria-grill/-terraza de verano/-pizza bianca/-carne a la brasa/-risotto/-specialidad
Osteria italienne familiale, plats faits minute et préparés avec amour
Pizza e piatti tipici bergamaschi
"An da de bif a chi che ga sit, an da de maia a chi che ga fam" dal 1994
Piccolo ristorante di pesce, nel cuore di Castiglione della Pescaia.
Venite a trovarci!
Selezionato dalla prestigiosa guida dell'Espresso " I Ristoranti d'Italia"
Premiato con il "Marchio Tuscia Viterbese Prodotti di Qualità"
SU DI NOI
STORIA e il luogo
“Tutta la nostra tradizione dal 1940, da quattro generazioni nell’antico palazzo Riario.
Nel centro storico di Caprarola nominata Uno dei borghi più Belli d'Italia”.
La nostra storia inizia nel secolo scorso, il lontano 1940, quando la nostra capostipide Giuditta, acquistò questo locale nel centro storico del suo paese, difronte alla chiesa del Duomo di San Michele Arcangelo, che si affaccia sulla storica Piazza del Vignola a soli pochi passi dal maestoso Palazzo Farnese. E’ in questo contesto che si inserì e nacque la così detta “prima bettola di Caprarola”. Lo spirito e la dinamicità di questo posto scandiva la tipica giornata paesana e rispecchiava le abitudini degli uomini di quel tempo, che la consideravano il punto di ritrovo della colazione della mattina presto prima di partire per lavorare nei campi, il pomeriggio per il “Quartino di vino e la gazzosa”, pasti semplici, poi il bar col gioco delle carte e gli stornelli dialettali, i primi programmi televisivi... fino ad arrivare ai primi pranzi domenicali dei forestieri fatti dalle tradizionali Fettuccine al Ragu, agli involtini al sugo.. Erano i lontani anni ’50, ’60 quando Giuditta e le sue figlie si adoperarono anche per i tipici pranzi dei matrimoni di quel tempo, fatti di lunghe tavolate, di famiglie compaesane, di “Brodo in stracciatella e Zuppa inglese”, di ballate e di quella allegria del dopoguerra che donava a tutta la festa un valore aggiunto.
Le generazioni si susseguono, i tempi cambiano e Angela (soprannominata Angioletta una delle figlie di Giuditta), giovane donna piena di tutto il suo carisma insieme a suo marito Bruno prosegue il tanto amato lavoro della mamma Giuditta ormai molto anziana. E’ a questo punto della nostra storia che la bettola si evolve grazie ad un impronta più ristorativa, diventando la “Trattoria del Cimino”. Del luogo si conserva ancora il clima famigliare
Un’altra generazione si introduce, la terza, è il figlio di Angioletta, Colombo che sin da piccolo respira i profumi di una cucina tradizionale e semplice e vive lo spirito di questo locale che a quel tempo già aveva racchiuso in sè parte della storia dei suoi personaggi. Colombo cresce in questo luogo che sa trasmettergli lo stesso spirito famigliare di una casa e qui nella ristorazione trova il suo futuro..
“Trattoria del Cimino da Colombo”
Tra le prime cose del luogo si conserva ancora il clima famigliare, anche nella gestione che ad oggi Colombo conduce insieme a sua moglie Maria Assunta, che grazie all’aiuto,agli insegnamenti della suocera e corsi di cucian con vari chef su tutti Lucio Pompili, prosegue e tramanda la tradizione della “pasta ancora stesa e lavorata a mano”, dei piatti tipici e dei prodotti locali, con aggiunta di piatti anche più ricercati .
Una ventata d’aria fresca arriva col figlio di Colombo, Samuele e la sua compagna Sara. Samuele che appassionato di enogastronomia, studia e continua a formarsi all’estero come sommelier, cura la carta dei vini, portando un po’ della sua esperienza e della sua intraprendenza nel ristorante dei suoi genitori, Sara anche essa appassionata di enogastronomia ma soprattutto di architettura e design cura l'aspetto e l'organizzazione del locale.. siamo alla quarta generazione.
Tutto questo sempre sotto l'occhio vigile dell'infaticabile Angioletta
LA NOSTRA FILOSOFIA:
il nostro veicolo è la dedizione per una cucina fatta di sapori tipici e prodotti di qualità.
Questo dà forma alla nostra pasta ancora stesa e lavorata a mano come un tempo che si unisce alle materie prime di qualità del nostro territorio, alle primizie di stagione che trasformiamo secondo il nostro estro, dalle proposte del giorno, ai dolci artigianali e di nostra produzione.
Ingredienti fondamentali sono la passione per il nostro lavoro e il rispetto per i nostri clienti che serviamo accompagnandoli in un percorso fatto di piatti che rispecchiano noi e tutta la nostra storia. Una tradizione che dal 1940 passa di generazione in generazione.
LA NOSTRA CANTINA
IL CURATORE E LA CARTA DEI VINI&DISTILLATI:
E’ la quarta generazione che grazie allo spirito d’intraprendenza veste il ruolo fondamentale per questo settore Il nostro sommelier studia e si forma all’estero nei ristoranti e Hotel più prestigiosi nelle più importanti capitali enogastronomiche, cercando di riportare un po’ della sua esperienza nella sua cantina. Negli anni la nostra cantina si è evoluto con un idea ben precisa di proporre grandi vini di qualità, prodotti non solo da grandi e affermate aziende vitivinicole ma anche da piccole realtà. Ad oggi si contano circa 150 etichette, in continuo aumento, provenienti da tutto il mondo che fanno di noi una meta per degustare vino.
La Cantina Sociale di Quistello è nata nel 1928. Sono passati dunque 90 anni da quando un gruppo di
viticoltori la costituì.
Ci piace però pensare che la nostra Cantina fonda le sue radici in una storia ben più antica. Una storia fatta tanto di contadini quanto di poeti. Una storia che rimanda a tempi davvero lontani!
La zona di produzione del Lambrusco Mantovano è infatti una zona di antichissime tradizioni viticole e gastronomiche e per trovare le prime tracce di “Labrusca” o “Lambrusca”, come erano inizialmente chiamati i vigneti da cui deriva il nostro vino, è necessario volgere lo sguardo al passato.
A pochi km a sud est di Mantova, ad esempio, sorge un importante abitato etrusco del VI_IV sec a.C: il Parco Archeologico del Forcello. Il Forcello, che si trova nel Comune di Bagnolo San Vito, ha restituito una ricchezza e varietà di reperti davvero eccezionale. E tra questi non sono mancate preziosissime anfore da trasporto per vino.
Questi ritrovamenti supportano la tesi secondo cui il vino locale fu a lungo oggetto di esportazione.
La via marittima adriatica che giungendo dall’Egeo, sfruttava gli scali portuali di Adria e Spina, permetteva infatti di raggiungere in maniera abbastanza agevole la pianura padana, attraverso i percorsi
fluviali.
La “Labrusca” fu conosciuta oltre che dagli Etruschi anche dai Romani. Alcuni precisi riferimenti di scrittori latini nelle loro opere possono essere considerati, in tal senso, dei preziosi documenti, sulla presenza di questo vitigno e su come esso fosse conosciuto anche dalla popolazione Romana.
E’ di quasi 2000 anni fa, ad esempio, la citazione della “Vitis Labrusca” nella quinta Bucolica del poeta mantovano Virgilio che fu, evidentemente, un testimone prezioso e diretto della presenza del vitigno lambrusco nel territorio mantovano!
A tutt’oggi non è possibile risalire con precisione a quando sia stata presa in considerazione la coltivazione della vite Labrusca nel modo in cui viene concepita nei giorni nostri!
Di certo la coltivazione della vite assume un valore fondamentale alla fine del secolo XI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po. I monaci stabilivano agli affittuali il pagamento di un tributo annuo (la preménda). L’economista Ugo Ruberti rese noto come i contadini, utilizzassero l’uva dei vigneti del Lambrusco per assicurarsi un vino di alta qualità molto apprezzato dai monaci per il gusto, il profumo ed anche il colore intenso. ( Del resto già Plinio il Vecchio nella Naturalis
Historia scrive “… la vitis vinifera le cui foglie, come quelle della vite Labrusca, diventano di colore
sanguigno prima di cadere…”…)
A Ugo Ruberti, studioso quistellese, esperto d’agricoltura e viticoltura, si deve la scoperta del vigneto autoctono Grappello Ruberti. Testimonianze storiche di questo vitigno sono presenti dai primi del ’900, quando il famoso ampelografo Dal Masso dichiarò in un convegno del 1939 che per moltissimo tempo il Grappello Ruberti era stato l’unico vitigno coltivato in questa zona.
Nel 2013 il ministero dell’Agricoltura ha ufficialmente riconosciuto il Grappello Ruberti come vitigno la cui uva autoctona “è diffusa soprattutto nell’Oltrepò mantovano e in particolare nell’area della Cantina sociale di Quistello”!
Quella che in maniera semplice vi abbiamo raccontato non è che una parte di una storia davvero suggestiva che abbraccia secoli, popolazioni e territori!
E’ la storia di un vino che amiamo e a cui dedichiamo il nostro lavoro con impegno e passione consapevoli del privilegio che abbiamo nel portare avanti questa storia tanto lunga quanto speciale.
Produzione Cantina di Quistello:
Vini Rossi frizzanti: 80 Vendemmie Rosso (Lambrusco IGP di Quistello), 80Vendemmie Rosato (Lambrusco IGP di Quistello), Gran Rosso del Vicariato di Quistello (Lambrusco IGP di Quistello), Lambrusco Mantovano DOP (Lambrusco Mantovano DOP).
Vini Bianchi frizzanti: Gran Bianco di Quistello (IGP bianco Quistello), Dolce del Vicariato di Quistello (IGP bianco Quistello), Bianco Trebbiano ((IGP bianco Quistello).
Spumante Metodo Classico Brut: 1.6 Armonia
Mosti Cotti: Vin Cot, (riduzione di mosto di Grappello Ruberti di Quistello DE.CO. di Quistello).
Pizza al taglio e rotonda di alta qualità
Orari di apertura:
Lunedì:
17:30 - 21:30
Martedì:
Chiuso
Mercoledì:
17:30 - 21:30
Giovedì:
17:30 - 21:30
Venerdì:
17:30 - 21:30
Sabato:
17:30 - 21:30
Domenica:
17:30 - 21:3
Fondato nel 1958, il Ristorante Pizzeria Hiera è la più antica struttura ricettiva dell'isola. La sua gestione familiare è una sicurezza di qualità e convenienza.
La sua cucina casereccia è un segreto che viene tramandato di madre in figlia e che da tre generazioni delizia la nostra clientela.
Fin dal 1958 ci siamo impegnati per stupire i nostri graditi ospiti con le prelibatezze locali a cui aggiungiamo quel tocco di maestria che da sempre ci contraddistingue. Siamo altresì lieti di mettere a disposizione dei nostri clienti la nostra profonda conoscenza dell'isola e dei suoi abitanti per aiutarli nella ricerca dell'alloggio e per organizzare le escursioni. Con la garanzia della nostra serietà e della nostra tradizione.
Il Ristorante Pizzeria Hiera è la più antica struttura ricettiva dell'isola. La sua gestione familiare è una sicurezza di qualità e convenienza.
La sua cucina casereccia è un segreto che viene tramandato di madre in figlia e che da tre generazioni delizia la nostra clientela.
Immersi nel verde del suo profumato giardino o accolti dalla calda atmosfera della sala interna potrete gustare piatti tipici marettimari e siciliani preparati con sapienza e originalità usando il pesce appena pescato dai pescatori marettimari.
Ma Hiera è anche una pratica pizzeria. Dal suo forno a pietra la fraganza delle sue pizze che sposano i sapori del mare sarà una tentazione irresistibile.
Il Ristorante Pizzeria Hiera è a vostra disposizione anche per banchetti e ricevimenti. Le sue cucine vi possono assicurare un servizio sicuro e di qualità unendo la sapienza realizzativa tramandata di generazione in generazione ai più moderni standard di sicurezza.
34136 Trieste
Rinomato bar/ristorante alle porte della splendida isola di Ortigia, offre diverse varietà di alimenti tipici e locali, tutti di produzione propria.
Food - Wine - Percorsi degustativi Terra & Mare, Ristorante.
Un luogo dove passione e gusto si incontrano
Ristorantino e minestroteca... Con oltre 100 primi diversi , secondi e contorni fatti artigianalmente e preparati secondo le maniere della trazione contadina locale che si possono mangiare comodamente seduti qui o portare via da asporto.