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agribusiness LATTERIA SOCIALE GARFAGNOLO

Latteria Sociale Garfagnolo Società Cooperativa Agricola
La Latteria è nata nel 1947, i nostri sono 70 anni di tradizione del Parmigiano Reggiano in appennino reggiano

Il nostro caseificio è gestito da un team specializzato nell’arte casearia: ogni mattina lavoriamo il pregiato latte di montagna e lo trasformiamo in Parmigiano Reggiano DOP e prodotti caseari.


In negozio Vi proponiamo assaggi di Parmigiano Reggiano DOP di montagna, burro e ricotta e vi illustriamo i prodotti locali a km 0 di altri produttori di montagna: salumi nostrani, torte artigianali, farine bio, aceto balsamico e tanto altro.


Stessi ingredienti, stessa tecnica, stessa cura e passione di un tempo, in una zona ben precisa per produrre un formaggio unico al mondo: il Parmigiano Reggiano DOP di Montagna

Il latte di eccellente qualità dei soci allevatori viene conferito alla Latteria, dove il mastro casaro coi propri collaboratori lo trasforma in Parmigiano Reggiano DOP, secondo una tradizione che dura da nove secoli.


Lavoriamo esclusivamente latte locale di appennino, per questo il nostro Parmigiano Reggiano è Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna!

L’eccellenza del nostro Parmigiano Reggiano DOP di Montagna deriva da questa zona incontaminata dell’Appennino Reggiano.

Le nostre vacche, alimentate esclusivamente a erba e foraggi locali, ogni mattina e ogni sera vengono munte e il latte trasportato al più presto al caseificio.

Dai pascoli di Valbona, dalle stalle di Castelnovo ne’ Monti, Gottano e Talada, il casaro trasforma il latte pregiato in Parmigiano Reggiano DOP di Montagna

Si parte all’alba per la raccolta del latte di montagna nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.

In Latteria il latte viene depositato nelle vasche di affioramento per la scrematura della parte grassa.

Il latte del mattino, insieme a quello della mungitura della sera precedente, viene posto nella tipica caldaia di rame per la cottura a vapore.

Portato alla temperatura di 38° C e con l’aggiunta di caglio si forma la cagliata che si deposita sul fondo della caldaia.

Con appositi teli viene raccolta la cagliata, di circa un quintale, dalla cui massa divisa in parti uguali si ricavano due forme gemelle di Parmigiano Reggiano.

Le forme sono deposte nelle fascere a sgocciolare dal siero.
Dopo ventiquattro ore le forme vengono immerse nella salamoia, soluzione di acqua e sale, in cui rimangono per venti giorni.

Le forme di Parmigiano vengono poi trasportate nel magazzino di stagionatura, con capienza dodicimila forme, in cui rimangono almeno dodici mesi prima della marchiatura del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Può iniziare la commercializzazione!


Siamo un gruppo di piccoli allevatori di vacche da latte, dislocate sul territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano

Noi soci della latteria che produciamo il prezioso latte di montagna siamo piccoli allevatori, abbiamo stalle moderne e stalle tipiche di un tempo, a Valbona è tradizione mandare le vacche al pascolo sui pascoli di montagna.
Siamo dislocati sul territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano: Castelnovo ne’ Monti, Talada, Valbona, Collagna.

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farms Azienda Agricola Caroccia

Un territorio incontaminato, valorizzazione delle decennali tradizioni della nostra famiglia trasformando la nostra passione in un'attività condivisa.

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farms AZIENDA AGRICOLA DIBENEDETTO

Produzione e selezione ortaggi di stagione da generazioni.
-Km0 .
-Custodi semi autoctoni orticoli pugliesi.
-Fitologia erbe spontanee .

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dairies Caseificio Artigianale Di Memmo

CASEIFICIO ARTIGIANALE dal 1975

DAL 1975 PRODUCIAMO PRODOTTI CASEARI DI QUALITA' RISPETTANDO LE ANTICHE TRADIZIONI.

Il caseificio a conduzione familiare, offre formaggi e latticini buoni come quelli di una volta; consapevoli che la qualità dei prodotti dipende principalmente da un'ottima materia prima, si è scelto di ritirare il latte direttamente con mezzi propri da allevamenti situati nei paesi limitrofi, selezionati in base all'attenzione che gli allevatori rivolgono all'alimentazione, fatta con foraggi e cereali prodotti nelle loro aziende.


In questo modo tutto il processo produttivo della raccolta latte, trasformazione e vendita dal consumatore finale, viene effettuato da noi con la massima cura e nel rispetto delle normative igieniche.

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farms Azienda Agricola Officina Di Terra
Coltivazione di ulivi da olio. Produzione e vendita di olio extravergine di oliva biologico ed igp
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cafés STA SENZA PNZIER PRODOTTI TIPICI CAMPANI
STA SENZA PNZIER è una piccola attività commerciale a conduzione familiare.

L’attività propone la distribuzione e la vendita di prodotti tipici campani: Mozzarella di bufala campana DOP, Pasta di Gragnano, Conserve, Sotto oli ed altre specialità.


Da alcuni anni, la nostra azienda ha predisposto una piccola ma curata esposizione di prodotti tipici, ricercando nel territorio campano quei prodotti genuini che possono trasmettere ai propri clienti i caratteristici sapori della regione.

Mostra meno


Vogliamo dare la possibilità a chi già ci conosce, ma anche a tutte le persone che ci vorranno dare fiducia, di acquistare ed in futuro di ricevere comodamente a casa propria, i nostri saporiti prodotti tipici campani.
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agribusiness Sapori La Bella Di La Bella Ignazio

L’azienda agricola Sapori La Bella, nasce da un idea imprenditoriale di mia concezione, dalla voglia di rimanere nel posto dove sono nato, dove ho costruito una famiglia e dove spero possa un giorno vedere sogni diventare realtà ben strutturate, con a capo giovani che decidono di rimanere, di tornare, per disfare definitivamente le valigie e far crescere la nostra amata Sciacca.


Si, proprio Sciacca, il paese dove coltivo il mio uliveto, un paese alle pendici del monte Kronio, dove tipologie di cultivar come biancolilla e cerasuola, con l’aiuto dei venti, della salsedine del mare, del sole, danno vita ad olii che profumano di natura, di convivialità, di amicizia.


L’azienda nasce nel 2018, nei territorio Saccensi, in terreni dalla forte struttura, ricchi di minerali e sostanze organiche che forniscono una buona base per la coltura dell’olivo. Sono circa 2 Ha a cui spero se ne aggiungano altri. La trasformazione del prodotto avviene direttamente in Oleificio dove, con un attenta lavorazione, riesco ad ottenere un buon olio Extra Vergine di Oliva il quale, imbottigliato in latte o in bottiglie, è reso pronto per la commercializzazione. Mi diletto pure nella produzione dell’olio aromatizzato all’arancia o al limone, richiesto soprattutto da clienti residenti in zone costiere, dove il turismo fa da padrone.


Anche se con poca superficie dedicata a ciò, coltivo un bel aranceto, dove persistono anche piante di limoni, anch’essi molto ricercati soprattutto nei periodi estivi.
È un azienda in pieno sviluppo. Prevedo, nell’arco dei prossimi 5-6 anni, di aumentare la superficie coltivata per far crescere la mia azienda agricola e differenziare la produzione stessa con l’inserimento da altre cultivar di olivo e offrendo una vasta gamma di olii aromatizzati su cui credo molto.


Ad Maiora!
Ignazio La Bella



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agribusiness MOLINO DENTI

La nostra farina: una storia che comincia lontano...

...ma rimane sempre vicino: tra i campi dell’Emilia, Reggio e Parma, cuore dell’agro-alimentare italiano.


Il Molino Denti da quasi settant’anni produce e confeziona farine di grano tenero. Un percorso fatto di sacrifici, passione, intuizione, perseveranza.

 
1955: l’inizio

L’Italia è uscita dalla guerra con tanta voglia di ricominciare, di ricostruire, di intraprendere un futuro migliore. E’ ancora un paese rurale dove le famiglie sono prevalentemente di stampo patriarcale: le figlie femmine, sposandosi, raggiungono la casa del marito e del suocero, mentre i figli maschi si sposano in casa e allargano le basi famigliari, premessa indispensabile per avere un’adeguata forza lavoro nei campi e nell’allevamento del bestiame.

Così è anche per i fratelli Denti, Sante, Alberto, Vando e Renato, una famiglia di agricoltori che lavora un podere nella periferia di Reggio Emilia e che coglie l’opportunità di prendere in gestione un molino a cilindri di Albinea, in quel momento non attivo, grazie ad alcuni soci finanziatori.

In quel tempo, la forza lavoro faceva premio sulla specializzazione: il lavoro consisteva per lo più nella macinazione di grano per farina, piuttosto che farina per pane.

Inizia così un’epopea imprenditoriale che continua fino ai giorni nostri
 
Anni Sessanta: il boom economico

Le migliorate condizioni di vita, l’innalzamento vertiginoso del reddito procapite (un operaio nel 1955 guadagnava circa 43.000 lire al mese mentre a metà degli anni Sessanta, 86.000), incidono profondamente sulle trasformazioni socio-culturali, oltre che provocare un deciso aumento dei consumi.

I fratelli Denti, (Sante, Alberto e Vando – Renato era uscito nel 1959) nel frattempo, hanno acquistato tutto il capitale sociale del molino e proseguono la strada dell’adeguamento tecnologico, ampliando la capacità produttiva, migliorando le rese e modernizzando l’offerta. E’ in questo frangente che la farina verrà commercializzata non più in sacchi di juta da 100 kg, bensì in sacchi di carta di 50kg.

Parallelamente, i fratelli Denti, sempre alla ricerca di nuove opportunità per il loro molino, producono in alternato cioè macinano sia grano tenero che altri cereali per produrre mangimi.

Anni Settanta: arriva l’austerity

L’Italia, dopo la crescita impetuosa del boom economico, anche a causa della crisi petrolifera mondiale, conosce un periodo di austerity che si traduce in riduzione dei consumi.

E’ una crisi economica e sociale che mette a dura prova la tenuta delle imprese: diventa imprescindibile avere strutture finanziarie, organizzative e commerciali in grado di reggere le nuove sfide che il mercato propone.

Nel 1973 esce dalla società Vando, mentre nel 1974 scompare Alberto.

Viene affittato, nel 1978, un altro molino a Reggio Emilia gestito dal cugino Ideo che chiuderà nel1995 e completamente rinnovato il molino di Albinea.

Anni Ottanta: un nuovo inizio

Nel 1985, la vecchia compagine sociale viene ulteriormente modificata dall’uscita di Ideo: Ermanno Denti, figlio di Alberto e la moglie Franca con 3 operai si trovano a gestire da soli l’attività molitoria che è ancora divisa in produzione di farine e mangimi.


Anni Novanta: il molino si consolida

Entrano a far parte della società i figli Sabrina, Alan e Alberto. Nel 1991 viene affittato un mangimificio a Rubiera e ciò consente di adibire il molino di Albinea alla sola produzione di farine alimentari. La capacità di macinatura giornaliera di grano tenero passa da 180 q a 300 q al giorno.


Anni Duemila: il molino si automatizza

L’Amministrazione comunale di Albinea per togliere l’attività molitoria dal centro abitato, destina nel 2001 un’area in zona industriale che, cinque anni dopo vedrà sorgere un molino di nuova generazione in grado di produrre 2.000 q/giorno e, almeno per 48 ore senza l’ausilio né presenza di personale.

 
Anni Duemiladieci: si guarda al futuro

Nel 2011 viene acquistato un secondo molino a Vicofertile (PR) con capacità produttiva di 3.200 q/giorno. Dopo un paio d’anni e dopo svariati interventi di ammodernamento, automatizzando l’impianto e modificando la linea di impachettamento, la capacità giornaliera produttiva viene portata a 5.000 q.

Oggi

Molino Denti è una solida e importante realtà nel panorama, non solo italiano, della trasformazione di grano tenero. La sua proposta commerciale rivolta sia al canale professionisti che a quello domestico, si rinnova continuamente ed è attenta alle nuove tendenze alimentari.

Infibra, linee speciali, tostatura, miscelazione sono solo alcuni degli ambiti in cui la ricerca Denti si sta orientando per soddisfare le crescenti aspettative del mercato di 11 Nazioni.

Una storia che vuol continuare ad essere scritta, naturalmente insieme.

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butchers Macelleria Larducci

Sin dal 1987 nella nostra Macelleria in Portici.

Pasquale Larducci, che gestisce il punto vendita con passione da sempre, affiancato al banco da fidati ed esperti collaboratori, dalla moglie Graziella e dalla sorella Loredana, che compongono sapientemente i preparati pronti da cuocere esposti nei banchi vendita.


Le carni sono tutte di prima scelta: pollame dell'allevamento biologico "San Bartolomeo" di Viterbo, suini dell'Umbria, Maialino nero irpino e Scottona dell'allevamento biologico "Fattoria alle Origini" di Padova.
Nel vesuviano la Macelleria Larducci è la sola ad offrire carni prevalentemente provenienti da allevamenti biologici, certificate Bio (ovvero prodotte minimizzando l'impatto sull'ecosistema, senza ricorrere a sostanze chimiche di sintesi e ad Organismi Geneticamente Modificati) ed Omega3 (grassi "buoni", che contrastano la formazione della placca arteriosclerotica, prevenendo patologie cardiovascolari e coronariche), che impone per Legge l'indicazione della provenienza del capo garantendo così la trasparenza della provenienza delle carni a vantaggio della sicurezza dei Consumatori.


Tutte le carni vendute presso la Macelleria Larducci sono da sempre dotate di documento di tracciabilità rilasciato dagli allevamenti italiani da cui provengono (reso obbligatorio dal regolamento deii 'UE del1 aprile 2015, che impone l'indicazione del Paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche. La maggior parte delle carni bovine ed il pollame della Macelleria Larducci provengono in prevalenza da allevamenti biologici italiani che rispettano i ritmi naturali di crescita degli animali, nutrendoli con orzo, mais, soia, erba medica, fieno provenienti da agricoltura biologica certificata, così da garantirne sia la genuinità che l'alto valore nutritivo.


La nostra offerta di prodotti non si limita alle sole carni Bio ma ha al suo interno anche pollame allevato a terra e suini provenienti da allevamenti selezionati da Pasquale Larducci attraverso il "buon metodo del padre di famiglia". Egli infatti sceglie personalmente i fornitori secondo il grado di bontà delle carni o del pollame, ma sempre con elevato valore di qualità.


I "pronti da cuocere" realizzati con cura da Graziella e Loredana con queste carni ne esaltano la qualità e i sapori originari, senza stravolgerli o "camuffarli" con troppi condimenti e aggiunte eccessive di altri alimenti, mantenendone così inalterato il gusto vero.

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agribusiness IL PARADISO DELLA FRUTTA E VERDURA DI FICARA GIUSEPPE - REGGIO CALABRIA

• PF • Fruits
Viale Amendola n14 ,89124 RC
(Vicino il Museo della Magnagrecia)
Servizio a domicilio , per info 3802144264

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dairies CASEIFICIO F.LLI SIMONE Srl

Casari di terza generazione, con il nonno Michele allievo di Lorenzo Bianchino, propongono una burrata fatta con latte crudo proveniente da Puglia e Basilicata; il rapporto farcitura-involucro si sbilancia verso quest'ultimo, ma non impedisce al prodotto di essere degno di nota, con gusto corretto, pieno e fresco.

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dining CANTINA DI QUISTELLO

La Cantina Sociale di Quistello è nata nel 1928. Sono passati dunque 90 anni da quando un gruppo di
viticoltori la costituì.


Ci piace però pensare che la nostra Cantina fonda le sue radici in una storia ben più antica. Una storia fatta tanto di contadini quanto di poeti. Una storia che rimanda a tempi davvero lontani!


La zona di produzione del Lambrusco Mantovano è infatti una zona di antichissime tradizioni viticole e gastronomiche e per trovare le prime tracce di “Labrusca” o “Lambrusca”, come erano inizialmente chiamati i vigneti da cui deriva il nostro vino, è necessario volgere lo sguardo al passato.


A pochi km a sud est di Mantova, ad esempio, sorge un importante abitato etrusco del VI_IV sec a.C: il Parco Archeologico del Forcello. Il Forcello, che si trova nel Comune di Bagnolo San Vito, ha restituito una ricchezza e varietà di reperti davvero eccezionale. E tra questi non sono mancate preziosissime anfore da trasporto per vino.


Questi ritrovamenti supportano la tesi secondo cui il vino locale fu a lungo oggetto di esportazione.
La via marittima adriatica che giungendo dall’Egeo, sfruttava gli scali portuali di Adria e Spina, permetteva infatti di raggiungere in maniera abbastanza agevole la pianura padana, attraverso i percorsi
fluviali.
La “Labrusca” fu conosciuta oltre che dagli Etruschi anche dai Romani. Alcuni precisi riferimenti di scrittori latini nelle loro opere possono essere considerati, in tal senso, dei preziosi documenti, sulla presenza di questo vitigno e su come esso fosse conosciuto anche dalla popolazione Romana.


E’ di quasi 2000 anni fa, ad esempio, la citazione della “Vitis Labrusca” nella quinta Bucolica del poeta mantovano Virgilio che fu, evidentemente, un testimone prezioso e diretto della presenza del vitigno lambrusco nel territorio mantovano!


A tutt’oggi non è possibile risalire con precisione a quando sia stata presa in considerazione la coltivazione della vite Labrusca nel modo in cui viene concepita nei giorni nostri!
Di certo la coltivazione della vite assume un valore fondamentale alla fine del secolo XI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po. I monaci stabilivano agli affittuali il pagamento di un tributo annuo (la preménda). L’economista Ugo Ruberti rese noto come i contadini, utilizzassero l’uva dei vigneti del Lambrusco per assicurarsi un vino di alta qualità molto apprezzato dai monaci per il gusto, il profumo ed anche il colore intenso. ( Del resto già Plinio il Vecchio nella Naturalis
Historia scrive “… la vitis vinifera le cui foglie, come quelle della vite Labrusca, diventano di colore
sanguigno prima di cadere…”…)


A Ugo Ruberti, studioso quistellese, esperto d’agricoltura e viticoltura, si deve la scoperta del vigneto autoctono Grappello Ruberti. Testimonianze storiche di questo vitigno sono presenti dai primi del ’900, quando il famoso ampelografo Dal Masso dichiarò in un convegno del 1939 che per moltissimo tempo il Grappello Ruberti era stato l’unico vitigno coltivato in questa zona.
Nel 2013 il ministero dell’Agricoltura ha ufficialmente riconosciuto il Grappello Ruberti come vitigno la cui uva autoctona “è diffusa soprattutto nell’Oltrepò mantovano e in particolare nell’area della Cantina sociale di Quistello”!


Quella che in maniera semplice vi abbiamo raccontato non è che una parte di una storia davvero suggestiva che abbraccia secoli, popolazioni e territori!
E’ la storia di un vino che amiamo e a cui dedichiamo il nostro lavoro con impegno e passione consapevoli del privilegio che abbiamo nel portare avanti questa storia tanto lunga quanto speciale.


Produzione Cantina di Quistello:
Vini Rossi frizzanti: 80 Vendemmie Rosso (Lambrusco IGP di Quistello), 80Vendemmie Rosato (Lambrusco IGP di Quistello), Gran Rosso del Vicariato di Quistello (Lambrusco IGP di Quistello), Lambrusco Mantovano DOP (Lambrusco Mantovano DOP).

Vini Bianchi frizzanti: Gran Bianco di Quistello (IGP bianco Quistello), Dolce del Vicariato di Quistello (IGP bianco Quistello), Bianco Trebbiano ((IGP bianco Quistello).

Spumante Metodo Classico Brut: 1.6 Armonia

Mosti Cotti: Vin Cot, (riduzione di mosto di Grappello Ruberti di Quistello DE.CO. di Quistello).

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street food ''MARIO CHEL DAL FORMADI'' DI BERTOSSI LUCIA - Cassacco - Ambulante di Formaggi e Latticini

Vendita ambulante formaggi e latticini di qualità

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butchers MACELLERIA IORIO BIAGIO

MACELLERIA IORIO BIAGIO
VIA VOLTURNO 139
80011 Acerra (NA)


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farms Azienda Agricola Podere Gaiaschi

L’azienda agricola della famiglia Gaiaschi nasce dall’unione di due poderi loc. Roncona e loc. Cà di Sotto e vanta una lunga tradizione le cui origini risalgono ai primi anni Trenta.


Allora il nonno Luigi curava i suoi terreni, coltivandoli a fieno, cereali e viti e vinificando quel tanto che bastava alle esigenze della famiglia. Fu grazie al suo lavoro che l’azienda nel 1961 è passata a uno dei figli di Luigi, Enrico, che ha portato avanti la tradizione di famiglia, dando all’azienda un impostazione maggiormente vitivinicola.


Nel 1999 il figlio di Enrico, Gabriele, dopo la scomparsa del fratello Davide, con una grande forza, decide di continuare con passione elaborando uno stile dinamico e intraprendente nella conduzione dell’Azienda che nel 2008 viene chiamata PODERE GAIASCHI. L'azienda occupa una superficie di 35 ettari di cui 5 a vigneto, 3 dedicati alla silvicoltura e 27 coltivati a fieno con rotazione di cereali.


Oggi l’azienda è gestita da Gabriele e dalla moglie Monica che per seguire il sogno del marito ha lasciato il suo lavoro ed è diventata imprenditrice agricola. Insieme i due hanno deciso di trasformare l’antica stalla di Cà di Sotto in una modernissima cantina per la lavorazione e la produzione del vino puntando sulla qualità e la specificità del prodotto.


L’attenta scelta dei vigneti più adatti al terreno, la favorevole esposizione al sole, una bassa resa per ettaro, la cura sapiente dei vigneti e l’accurata selezione delle uve in vendemmia, unite alla raccolta manuale, permettono di ottenere vini pregiati e genuini.


CONCORSI 2019


Concorso Vinitaly2019  wine without walls vino premiato:

BARBERA FERMO COLLI PIACENTINI   D.O.C. SENZA SOLFITI AGGIUNTI


 Concorso Mondial du Rosé Francia MEDAGLIA D’ORO  vino premiato:
 ERCOLINO ROSATO FRIZZANTE


Concorso Douja d’Or di Asti MEDAGLIA D’ORO vino premiato:
RICO ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI SPUMANTE D.O.C.


CONCORSI ENOLOGICI NAZIONALI PRAMAGGIORE 2019 MEDAGLIA D’ORO   vini premiati:
RICO ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI SPUMANTE D.O.C.
ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI FRIZZANTE D.O.C.
MALVASIA FRIZZANTE COLLI PIACENTINI D.O.C.


Concorso Enologico Nazionale “Premio Qualità Italia 2019”  Città Sant’Angelo (PE), vino premiato :
‘IL DIAMANTE DI SILVIA BARBERA FRIZZANTE D.O.C. SENZA SOLFITI AGGIUNTI


Concorso Enologico Nazionale Menzione Nazionale Città Sant’Angelo (PE), vini premiati:

‘IL DIAVOLETTO DI MATTEO BONARDA FRIZZANTE DOC  SENZA SOLFITI AGGIUNTI
‘GUTTURNO FRIZZANTE DOC’,
‘MALVASIA FRIZZANTE DOC COLLI PIACENTINI’

‘ORTRUGO DEI COLLI PIACENTINI DOC FERMO’